Francesco Ferrari ad Alley Oop: "Per un giovane la cosa più importante è giocare"

Francesco Ferrari è stato ospite dell'ultima puntata di Alley Oop, trasmissione in onda ogni martedì dalle 17 alle 18 e condotta da Eugenio Petrillo, Alessandro di Bari e Marco Lorenzo Damiani. Il giocatore di Cividale classe 2005 cresciuto al College Basketball di Borgomanero ha parlato delle Final Four di A2, della sua prima stagione da professionista alla Gesteco, del suo futuro e delle esperienze con la Nazionale, all'indomani della Final Eight giocata al PalaDozza di Bologna.
La finale di Coppa Italia persa contro Cantù.
“Sicuramente c'è un po' di amaro in bocca, perché una volta arrivati alla finale l'obiettivo era vincere. Però siamo molto orgogliosi e contenti del percorso che abbiamo fatto. Solo la semifinale era un un risultato storico per una società come Cividale. Abbiamo fatto un'ottima partita contro Rimini, poi contro Cantù non è andata come volevamo. Abbiamo avuto delle percentuali basse al tiro che in semifinale non avevamo avuto, poi nulla da togliere a Cantù. Loro hanno fatto una partita super, l’hanno preparata bene e quindi se la sono assolutamente meritata”.
Sul seguito dei tifosi a Bologna.
“Appena siamo usciti dal tunnel abbiamo visto in curva tutti i tifosi di Cividale con le maglie gialle. Eravamo veramente tutti un sacco emozionati, siamo subito andati sotto di loro ad applaudire e ringraziarli perché erano veramente in tanti nonostante la distanza. Poi in partite così il pubblico ti dà sempre una grande mano”.
Le difficoltà al primo anno in A2.
“All'inizio l'aspetto di essere lontano da casa mi ha un po’ destabilizzato, però mi sono subito ambientato molto bene qua a Cividale grazie all'aiuto dei miei compagni e della città. In campo invece sicuramente l'aspetto fisico, perché penso di essere ancora un po' indietro per il livello, ma sono convinto di avere margine di miglioramento”.
La scelta di accasarsi a Cividale.
Secondo me, per un giovane, la cosa più importante è giocare, e farlo al più alto livello possibile, quindi sono venuto a Cividale perché ho creduto nel progetto. Avevo poi davanti agli occhi il percorso della passata stagione di Leonardo Marangon. Cividale mi aveva cercato già l’anno scorso e, parlando anche con coach Pillastrini, ho pensato che il premio futuro fosse una rampa di lancio perfetta
Le convocazioni con la nazionale maggiore.
“La prima convocazione, arrivata l'estate scorsa, è stata veramente un mix di emozioni incredibili, anche perché ho avuto la possibilità di allenarmi con gente come Gallinari, Mannion, Spissu e tanti altri. Poi anche nell’ultima finestra, con un gruppo giovane, mi sono divertito veramente tanto. È stata veramente un'esperienza molto bella che spero di ripetere in futuro”.
La Next Gen vinta da Mvp con Milano.
“Ho fatto due tappe su tre perché in una ero impegnato con Borgomanero. Sono state entrambe molto belle, all'inizio non sapevo bene come giocassero, ma i miei compagni e lo staff mi hanno aiutato veramente molto inserendomi nel loro sistema in pochi giorni. Siamo arrivati all'ultima tappa, in finale e abbiamo vinto praticamente all'ultimo tiro. Poi fare tutto questo con un club come l’Olimpia Milano è stato veramente bello”.
Milano come obiettivo da senior e l'Eurolega.
“Guardo molte partite di Eurolega delle italiane, sia di Milano che della Virtus, quando non gioco io. Per il futuro, se ci dovesse essere la possibilità si vedrà. Io penso che per il mio stile di gioco sia più adatto per l'Eurolega, ovvio che l'NBA non fa schifo e che sia un'opportunità da cogliere subito. Gabriele Procida e Matteo Spagnolo hanno fatto un percorso molto bello, sono partiti all'Alba Berlino e stanno dimostrando di poter stare a quel livello. Anche in quel caso se si ha un'opportunità, e se si trova un progetto interessante, bisogna saperla sfruttare”.
Il college come opzione per il futuro.
“Ultimamente il college per un sacco di ragazzi italiani e non solo sta diventando una strada molto battuta. Per il mio futuro non so ancora, non ho ancora deciso se sia l'opzione migliore, perché ci sono aspetti un po' positivi e alcuni un po' meno. Sicuramente tra gli aspetti positivi c'è che si vai lì a imparare la lingua, fisicamente si cresce molto più velocemente e anche tecnicamente. È una scelta molto importante”.