Dan Peterson: «Olimpia Milano battuta, ma ecco i segnali positivi»

Dan Peterson firma un editoriale su La Gazzetta dello Sport in commento alla sconfitta dell'Olimpia Milano in casa del Paris Basketball di ieri. "Parigi è andata male, ma io rimango ottimista", esordisce Peterson, che aggiunge: "Milano è in mezzo a una serie dipartite difficili e importanti. Un tour de force. Una prova di fuoco. Allora, sono pronti perciò che li aspetta o no? Penso di sì, ma metto qualche paletto", ovvero la necessità di avere tutti a disposizione e quindi un'infermeria vuota e la capacità di reggere la fisicità di alcune squadre di EuroLeague. Secondo l'ex coach biancorosso ci sono stati dei segnali positivi anche nella sconfitta:
"Primo: coach Messina, con grande astuzia, ha rimesso Shields nel meccanismo della squadra dopo il suo rientro dall'infortunio e un periodo di adattamento. Reinserire un punto di riferimento come Shields nel contesto di squadra è molto più complicato di quanto sembri. Sono giocatori che hanno bisogno di tanti minuti per ritrovare il "ritmo partita". Ora Shields funziona come deve. Anzi, è di nuovo l'uomo-partita.
Secondo: l'inserimento definitivo di Mannion. Anche in questo, Messina ha avuto idee chiare: Mannion sarà il play! Non era una decisione scontata. Messina ha gestito l'azzurro alla grande. Sia chiaro, Mannion ha avuto qualche partita sottotono, ma non importa. Messina l'ha tolto, gli ha parlato e poi l'ha rimesso in campo.
Terzo: l'esempio di Nikola Mirotic, in campo senza essere al 100%. Ha voluto esserci nel match importantissimo contro la Stella Rossa nella bolgia della Belgrade Arena e ha contribuito alla vittoria. Commovente! Perdonatemi il paragone con il mio passato, ma mi ha ricordato quando Mike D'Antoni, con una frattura da stress al piede sinistro, aveva guidato la squadra alla vittoria contro la grande Varese al Paialido. Era la mia prima partita da coach dell'Olimpia, nella stagione 1978/79. Lì nacque la "Banda Bassotti". Se Messina, con qualche mossa strategica o tattica, riesce a contrastare la fisicità degli avversari in Eumiega, allora occhio a Milano! Come allenatore, non vorrei incrociare l'Olimpia nei quarti."