Virtus Bologna, il bivio del futuro: Eurolega, campionato e il nodo Ivanovic

17.03.2025 18:30 di  Davide Trebbi   vedi letture
Virtus Bologna, il bivio del futuro: Eurolega, campionato e il nodo Ivanovic

La Virtus Bologna è in un momento di transizione, con il futuro che si muove su due binari paralleli: il campionato italiano, dove dove è prima in classifica nonostante il passo falso di Napoli, e l’Eurolega, ormai compromessa con un penultimo posto e sette sconfitte consecutive. Il finale di stagione si avvicina e con esso le domande su cosa ne sarà della squadra, della guida tecnica e della presenza europea del club.

Eurolega sacrificata?
cinque giornate dalla fine della stagione regolare, la Virtus sa già che non si qualificherà né ai play-in né ai playoff di Eurolega. Il rendimento è crollato e le scelte nelle rotazioni lo confermano: minutaggi ridotti, alcuni giocatori quasi esclusi dal contesto europeo e impiegati solo in campionato. L’ultima vittoria in Europa sembra lontana (17 gennaio a Monaco contro il Bayern) ed il rischio di chiudere la stagione con una lunga striscia negativa è concreto.
Ma ha senso “risparmiarsi” così tanto per il campionato? Il senso di competizione in Eurolega è chiaro: ogni partita conta. Non lottare fino alla fine potrebbe avere ripercussioni. La squadra, in una competizione in cui si misura con le migliori d’Europa, sta dando il segnale che l’impegno è relativo. E questo, agli occhi d’Eurolega, giocatori, sponsor e mercato, pesa.

Ivanovic e la panchina del futuro
L’arrivo di Dusko Ivanovic ha portato una scossa immediata, ma i risultati europei non hanno seguito il cambio di passo visto in campionato. Il contratto dell’allenatore prevedeva una clausola chiara: conferma automatica solo in caso di vittoria dello scudetto. Ora si parla di un rinnovo indipendente dal titolo, segnale che la dirigenza potrebbe aver deciso di dare continuità al progetto tecnico. Ma a che condizioni? Con quale ambizione?
Se la Virtus vuole rimanere competitiva in Eurolega, il prossimo anno serve una squadra costruita per reggere il doppio impegno. Ivanovic è l’uomo giusto? Forse sì, forse no, ma almeno il club deve dirlo chiaramente.

Sponsor e futuro europeo: quale Virtus nel 2025?
L’addio di Segafredo come main sponsor apre un nodo economico delicato: la Virtus cerca sei milioni di euro per sostituire la sponsorizzazione, ma se il progetto sportivo si indebolisce, sarà più difficile trovarli. L’Eurolega è una vetrina di altissimo livello e i partner vogliono visibilità, non un club che chiude la stagione con sette (o più) sconfitte di fila e l’aria da comparsa.
In questo contesto, resta una domanda senza risposta: la Virtus sarà ancora in Eurolega? O si aprirà la porta dell’Eurocup o della Basketball Champions League? Un’involuzione europea sarebbe un colpo durissimo dopo anni di investimenti e crescita. I tifosi, sempre presenti e appassionati, meritano chiarezza.

Il tempo delle scelte
Il finale di stagione dirà molto, ma il tempo delle scelte è già arrivato. Rinnovare Ivanovic significa dargli un progettoma senza l’Eurolega rischia di essere un’altra storia. Il mercato dei giocatori potrebbe risentirne, così come il peso del club a livello europeo. La Virtus primeggia in Italia, ma non basta: senza un futuro europeo chiaro, il rischio è di disperdere tutto ciò che con fatica è stato costruito.