NBA - Sixers: Nick Nurse ha mandato in fondo alla panchina Joel Embiid
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La crisi di squadra dei Sixers (20-36) e quella individuale di Joel Embiid sembrano essere senza fine. Ieri sera è arrivata la settima sconfitta di striscia aperta per mano dei Brooklyn Nets (21-35), una formazione sfacciatamente in modalità tanking tanto da aver ceduto diversi elementi portanti del quintetto base, ma in ogni caso oggi undicesimi davanti a Philadelphia e prossimi a raggiungere i Chicago Bulls (22-35) che hanno perso le ultime sei. Come non bastasse, per cercare disperatamente una vittoria coach Nick Nurse ha panchinato per l'intero ultimo quarto il giocatore immagine della franchigia, Joel Embiid, tentando uno "small ball" con il francese Yabusele da cinque. Ci sarebbe quasi riuscito, con Maxey a firmare il pareggio che poteva valere l'overtime, se nell'ultima azione il centro dei Nets Nic Claxton non avesse preso un rimbalzo offensivo e segnato sulla sirena con una complessa contorsione.
"Beh, questo gruppo stava giocando bene insieme e avevamo una buona sensazione per il futuro", ha detto Nick Nurse in sala stampa ai giornalisti che gli hanno fatto notare il triste destino della serata di Embiid. "Volevo solo lasciarli a cavarsela da soli. Joel? Ci dà quello che può. Non è se stesso, lo sappiamo tutti. Non è certo il ragazzo che siamo abituati a vedere giocare ad un livello molto alto. Mi congratulo con lui per averci dato quello che può". Sostituito da Paul George, a due secondi dalla fine del terzo quarto, Joel Embiid è stato l'ombra di se stesso fino ad allora. In attacco, firma un terribile 0 su 6 da 3 punti, e in difesa, è indietro sul ritiro difensivo, ma anche sulle rotazioni. I suoi movimenti laterali sono impossibili e non riesce a prendere l'impulso di saltare. Chiaramente, è un palo, e diventa anche un handicap per la sua squadra. E, peggio, non si vede come nel breve termine si possa rimediare a questa situazione per salvare la stagione, alla cui fine mancano appena 26 partite.