LBA - Ousmane Diop: niente Nazionale e niente mercato nel suo prossimo futuro
Ousmane Diop, il 23enne centro della Dinamo Sassari eletto a fine stagione come giocatore più progredito dell’anno, dopo essersi messo in evidenza in gara 1 contro Milano è pronto per proseguire stasera nella serie di semifinale scudetto. Nell’intervista a La Repubblica si parla di scudetto, Nazionali, e anche futuro cominciando dal Banco di Sardegna.
Milano mission impossible? “Nello sport non esiste l’impossibile. Loro sono i favoriti per lo scudetto, ma noi non abbiamo paura.”
Giocatore più migliorato della stagione. “Vincerlo mi ha reso felice e mi ha fatto anche riflettere. Valeva la pena, a 13 anni, lasciare il Senegal e venire in Italia. Il lavoro è stato duro, ma anche bello, e ha dato frutti. Ci ho messo impegno, energia, ne sono stato ripagato. Io e la mia famiglia. Il basket ci ha cambiato la vita, da qua sono riuscito a far avere benefici economici ai miei.”
Ricordi del suo arrivo in Friuli. “Avevo 13 anni, ma giocavo già a basket da cinque, da noi. Mi accolse una famiglia meravigliosa, i Caruso. Io e un altro ragazzo, trattati come figli loro.”
A Sassari è diventato titolare. “Oggi penso solo alla prossima partita, so che lo dicono in tanti, ma è proprio così. Ho un contratto a Sassari, lo rispetterò e dunque mi vedo qui anche l’anno prossimo. Mai pensato ad altro. Poi, se succedono cose diverse, se ne parlerà. Ho i sogni che hanno tutti i giocatori, inutile dirli, però non ho mai anticipato i tempi e continuerò a non farlo.”
Nazionale. Senza Banchero si apre un posto. Interessato? “No, perché mi sento senegalese e aspetto una chiamata da là. L’Italia è il mio secondo Paese, fra poco chiederò il passaporto, ma il primo resta il Senegal. Credo sia giusto così e voglio dirlo con chiarezza, una volta di più, e per sempre, perché penso di dovere a tutti questa verità. Aspetterò il Senegal finché non decideranno che tocchi anche a me. Nel 2019 mi convocarono nel gruppo per i Mondiali under 18, ma avevo le finali con Sassari e non potei andare. Spero che ricapiti.”