Italbasket di classe, ma mancano i ricambi
La Nazionale di basket ha lasciato la Romagna dopo il successo nel torneo del fine settimana. Con il trio Nba spera nel podio europeo, sette anni dopo l'argento olimpico di Atene. Per precauzione Marco Belinelli ha saltato la finale con la Grecia, dopo il suo high career azzurro, 30 punti contro la Polonia (22 nell'ultimo quarto), nel torneo precedente.
Beli, mercoledì 31IS debutto in Lituania, contro la Serbia.
«Ci restano tre gare di preparazione, in Grecia».
11 girone è complicato, con Germania e Lettonia, che hanno due Nba a testa. Un giorno di pausa e la chiusura con Francia (7 prò) e Israele dell'ala Kasspi.
«Ne passano tre, è un gruppo equilibrato».
Svetta il biondo Dirk Nowitzki, campione Nba con i Dallas Mavericks.
«Miglior giocatore delle finali, fondamentale per il titolo. Arriverà carico, per portare il suo paese a un successo internazionale centrato solo nel '93».
Le favorite?
«La Spagna di Scariole, la Francia e la Turchia. Sarà un bell'Europeo, con tante nazionali forti e bene allenate».
All'Italia basterebbe la semifinale?
«Dobbiamo avere in testa un solo obiettivo, vincere. È giusto puntare in alto: restiamo umili, nonostante il talento e un bel gruppo, ben condotto».
Non è più l'accentratore dei Mondiali 2006, sua prima grande manifestazione?
«Mi abituo allo stile di gioco necessario, anche a fare il play: difesa e circolazione di palla per coinvolgere tutti».
All'Europeo 2007 giocò assieme a Bargnani, mentre Gallinari si infortunò, in Spagna.
«Danilo è al debutto in una grande competizione con l'Italia, per la prima volta ci siamo tutti e tre ma non siamo soli, la rosa è ottima. Vogliamo rilanciare il nostro basket».
Chi sarà il prossimo italiano a raggiungere gli Stati Uniti?
«Spero in qualche giovane, per il momento c'è poca roba».
Stefano Mancinelli, 28 anni, ala dell'Armani Milano, aveva provato nella SummerLeague.
«Ma preferì restare in serie A. Una scelta che va apprezzata, per me è come un fratello. È il nostro fattore X. Multidimensio-nale, anche in difesa».
Lei ha firmato il prolungamento del contratto con New Orleans prima del lockout Nba.
«Vengo dalla stagione migliore, in campo in gran parte dei momenti decisivi, centrando i playoff. Sono più maturo e sicuro, peccato che ora non ci facciano giocare».
A 16 anni debuttò nella Virtus Bologna, poi 4 stagioni e uno scudetto con la Fortitudo. Ora in A2, grazie al titolo acquisito da Ferrara, e pure in B1.
«Non si capisce bene quale sia la vera Fortitudo, spero che la mia città ritorni il cuore della pallacanestro, con il derby».
Vanni Zagnoli