San Severo: intervista all'ex patron Raffaele Mazzeo

11.05.2012 16:26 di  Angelo Petrucci   vedi letture
Raffaele Mazzeo nel 2010 tra i propri tifosi nell'epica trasferta del PalaDozza di Bologna
Raffaele Mazzeo nel 2010 tra i propri tifosi nell'epica trasferta del PalaDozza di Bologna

Quanto importante è il ruolo che la Cestistica riveste nella promozione e nella crescita della nostra città?

Come ho sempre detto, la Cestistica è un bene della città che va salvaguardato a tutti i costi qualunque sia la serie che si affronti.

In un contesto attuale di crisi, e visti i ritiri di importanti finanziatori storici dello sport come Benetton, quali sono le difficoltà principali nell'essere sponsor? Conviene ancora farlo?

No, non conviene più perchè ci sono delle nuove normative che non lo favoriscono. La situazione economica è difficile per tutti, ogni azienda deve fare i conti con il proprio budget. Purtroppo, la gente non capisce che essere al timone di una società non è facile e nel caso di Benetton è stata una scelta coraggiosa.

C'è stato un ritorno d'immagine dell'anno trascorso in Legadue?

Il ritorno di immagine è stato soprattutto per la città di San Severo. Togliendo qualche episodio, come quello ingigantito di Agrigento, abbiamo portato lustro, divertimento e tifosi al palazzetto. Io per primo mi sono divertito e non mi pento di quello che ho fatto, nonostante qualcuno dica in giro che abbiamo vinto perchè siamo stati ripescati ed abbiamo acquistato un titolo: nello sport va avanti chi ha disponibilità economica e spero che la Cestistica abbia una serie di imprenditori a sostenerla perchè il solo Di Monte non può sobbarcarsi tutto il peso.
L'estate scorsa si era vociferato di un interessamento di Sarni che avrebbe potuto rilevare la società.
Non è assolutamente vero, è stata solo una collaborazione di Mazzeo con Sarni, ma a quest'ultimi della pallacanestro non interessa.

Quali motivazioni ti hanno costretto ad abbandonare il sodalizio giallonero?

L'aria era diventata pesante, qualcuno pensava che Mazzeo avrebbe dovuto vendersi le sue proprietà per mandare avanti la pallacanestro. Più volte ho chiesto aiuto, forse ho sbagliato a fare la LegaDue ma era un traguardo troppo importante per San Severo. C'era troppa invidia nei nostri confronti, in due anni abbiamo avuto sponsor che hanno esposto la propria pubblicità al palazzetto senza darci un centesimo.

Sei stato il presidente ed il patron più inneggiato ed acclamato di tutta la storia della Cestistica, sei anche colui che l'ha portata più in alto, sei orgoglioso di tutto ciò?

Indubbiamente, ma prima di tutto son orgoglioso per la pallacanestro. Settimana scorsa ho letto sul giornale che finalmente dopo tanti anni i tifosi della Cestistica hanno potuto festeggiare per la conquista della salvezza sul campo, mentre io non ho colto tra gli appassionati questa gioia immensa: proprio stamattina, ad esempio, sono stato in ospedale e mi hanno fermato rimpiangendo i miei tempi in luogo di una stagione non positiva. Tutto quello che ho fatto è stato per la Cestistica, abbiamo portato in alto il suo nome.

Tra dicembre e gennaio hai deciso di passare gratuitamente le tue quote a Donato Di Monte? è stato un atto d'amore per la squadra?

L'atto d'amore lo feci già iscrivendo la squadra al campionato; l'estate scorsa stavo vendendo il titolo a Reggio Calabria che avrebbe voluto che io firmassi dal notaio prim'ancora di ricevere quanto pattuito. Quando ho visto che la situazione non era più limpida mi sono tirato indietro, tra l'altro tramite l'avvocato Allegri eravamo già in trattativa per un titolo di C1 perchè mai avremmo lasciato San Severo senza la pallacanestro.

Hai seguito la squadra anche quest'anno, difatti a volte sei stato avvistato al palasport, cosa non ti è piaciuto di questa squadra?

Non vedevo armonia, mancava qualcosa. Forse la squadra era stata fatta con poca attenzione, a partire dall'allenatore (Paternoster, ndr) che io stesso avevo sconsigliato all'allora presidente Calabrese. Comunque per i tempi che corrono, la salvezza è un grande traguardo.

Confrontando gli anni (dalla C1 alla LegaDue) in cui sei stato la figura principale del basket a San Severo, esiste ancora professionalità dei giocatori o sono tutti “mercenari”?

Sono tutti mercenari, senza dubbio. Ed i procuratori sono dei delinquenti: un procuratore può farti vincere o perdere un campionato, pensano solo a loro stessi vendendoti giocatori dilettanti per professionisti. I campionati, secondo me, sono gestiti da allenatori e procuratori.

Com'è stato questo tuo primo anno d'astinenza dalla Cestistica?

Sapevo che un giorno avrei dovuto mollare perchè niente è per sempre. L'ho vissuta seguendo sempre i risultati, ho sempre tifato per la Cestitica.

Quali ricordi belli e quali ricordi brutti porterai sempre con te nella tua esperienza nella pallacanestro?

La città i momenti belli sicuramente li ricorda: la finale con l'Agrigento, nonostante l'epilogo, la semifinale con Bologna dove abbiamo portato 500 tifosi al PalaDozza. Proprio poco tempo fa ho ricevuto i saluti dell'arbitro Mazzoleni (tifoso Fortitudo, ndr) che rimase molto contento della nostra accoglienza.

A quale giocatore sei più affezionato tra tutti quelli che hai avuto in giallonero?

Due sono i giocatori a cui sono più affezionato: Alex Magnani e Simone Salamina. Sono ragazzi che ho visto crescere e a cui auguro le migliori fortune.

Walter Magnifico, Piero Coen, Franco Ciani, Maurizio Bartocci, tra questi allenatori chi è stato il più bravo e chi secondo te il meno degno di dirigere la tua Cestistica?

Walter Magnifico ha avuto una bellissima esperienza con noi e sono onorato che sia stato un nostro allenatore; per me, però, Piero Coen è stato il migliore, il destino c'ha fatti incontrare e lasciare allo stesso tempo: se l'anno scorso avesse aspettato qualche giorno prima di accettare la proposta di Reggio Emilia, avrebbe potuto fare con noi la LegaDue: sicuramente non sarebbe stato esonerato ed allo stesso tempo noi ci saremmo salvati. Piero è prima di tutto un amico, andava contro il suo procuratore puntando sempre su giocatori meno noti ma ricavando da loro sempre il meglio. Gli altri allenatori che hai nominato non erano all'altezza.

Infine, torneresti mai al timone della Cestistica?

Mai dire mai, ma allo stato attuale no. L'anno prossimo farò l'abbonamento perchè dopo tutti questi anni mi sono affezionato alla squadra, mi auguro che possano unirsi più forze e chissà un domani...

Un caloroso ringraziamento a Raffaele Mazzeo per la disponibilità e la cortesia.