NBA Playoff 2025 | Los Angeles Lakers (3) – Minnesota Timberwolves (6)
Dopo le finali di Conference del 2024 era rimasto un conto in sospeso tra Luka Doncic e i Wolves, da lui martirizzati. Adesso arriva l'occasione, con il passaggio dello sloveno ai Lakers, in un primo turno che potrebbe valere una finale. Luka Doncic non sarà l'unico a rendere la vita difficile a Minny in questa serie e LeBron James, per la sua 18esima stagione di playoff, sarà ovviamente desideroso di brillare, dal momento che il tempo stringe inevitabilmente e non avrà molto altro tempo da giocare per sperare di vincere il suo quinto titolo. Cinque anni dopo l'ultimo e un anno dopo che a Los Angeles hanno visto i Celtics riconquistare la leadership nella classifica delle franchigie di maggior successo.
The right way. I Lakers di Doncic e James hanno capito in fretta come giocare sotto JJ Redick per darsi la possibilità di recitare i ruoli di protagonisti quest'anno. LeBron James è ancora inossidabile, Austin Reaves ha la stoffa di un All-Star, Rui Hachimura e Dorian Finney-Smith portano versatilità e densità fisica per lo "small-ball", Gabe Vincent e Jarred Vanderbilt non sono più in infermeria, Dalton Knecht e Jordan Goodwin sorprendono, Jaxson Hayes guadagna in solidità. Ma se lo small ball più volte ha fatto vedere di funzionare, non c'è prova che contro un quintetto di giganti i losangelini possano riuscire ad esprimersi al meglio.
Riscatto dalla regular season. Con Julius Randle e Donte DiVincenzo al posto di Karl-Anthony Towns e Kyle Anderson, i Wolves sono regrediti passando da 56 a 49 vittorie e dal 3° al 6° posto a Ovest. A parte questi due cambiamenti, la squadra di Chris Finch è sostanzialmente identica a quella della scorsa stagione e gli aggiustamenti della scorsa estate sono assestati, come provano le 12 vittorie nelle ultime 17 partite. Minnesota arriva con un quintetto fisico e ingombrante in campo. Il punto debole? Il playmaking, nel caso Anthony Edwards dovesse avere problemi di falli o infortuni. Conley ha 37 anni e soffre il mismatch contro avversari più fisici.
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