Trento, Niang: "Sognavo di essere Pogba e sono Saliou grazie all'Italia"
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Saliou Niang, la nuova stella della Dolomiti Energia Trentino salito alla ribalta in questa stagione, ha parlato della sua crescita come giocatore sotto la guida di Paolo Galbiati e l'attenzione che sta ricevendo a suon di prestazioni alla vigilia della semifinale di Coppa Italia a Torino di sabato sera contro la Pallacanestro Trieste con Piero Guerrini sulle pagine di “Tuttosport”: “Ho ricevuto spazio e ottenuto e trovato molta più fiducia. Ma la verità è che sono cresciuto tanto, anche fisicamente, soprattutto nella conoscenza del gioco, nelle scelte delle cose da fare in campo”.
A 7 anni Niang si era già appassionato della pallacanestro. “A Mandello del Lario, vicino Lecco. Nessun problema di inserimento, ho imparato anche subito la lingua perché arrivato da bambino piccolo, ho fatto l'asilo. Non ho ricordi del Senegal da piccino. Ci sono tornato due volte. Quando avevo 7 anni e nel 2020. Giocavo anche a calcio e mi piaceva. Seguivo Pogba e volevo essere come lui. Così ho cominciato anche a tifare per la Juventus. Ora mi piace Yildiz. A 11 anni ho dovuto scegliere e non ho avuto dubbi, mi ha fatto appassionare l'allenatore Marco Bugana che mi ha insegnato molto”.
I genitori di Saliou hanno scelto di farlo crescere in Italia. “Per il lavoro. Papà aveva amici qui, è venuto prima, noi lo abbiamo raggiunto. E no, non ho mai avuto problemi di razzismo. L'Italia mi piace tanto, è la mia vita. Appena ho potuto, a giugno 2024, ho scelto la nazionalità e la maglia per cui giocare. La Nazionale è sempre stata il mio obiettivo, un sogno. Alla precedente finestra mi sono infortunato, ora non vedo l'ora e spero che tutto vada bene".
Infine Niang ha parlato dei suoi obiettivi futuri. “Sono a Trento e penso a Trento, a questa mia prima semifinale, all'Eurocup che è stato un bell'esame, dove c'è maggiore fisicità. Ci è servito. Certo, mi piacere un giorno l'Eurolega. A Trento mi trovo davvero molto bene, mi piace anche la città, bella e con poche distrazioni. In squadra siamo amici, ci divertiamo in campo e fuori".
Niang si è esaltato con una prova da 18 punti nei quarti di finale di Frecciarossa Final Eight contro Reggio Emilia. “Abbiamo faticato tanto all'inizio, ma ci siamo ritrovati. E coach Galbiati è stato moto bravo a trovare la chiave e la posizione per me. A me piace rendermi utile in campo. I 18 punti segnati non sono l'obiettivo”.