Gianni Petrucci: «Oltre che criticare le sconfitte, bisognerebbe dare più valore alle vittorie»
La sconfitta di lunedì a Reggio Emilia dell'Italia di Gianmarco Pozzecco contro i volenterosi Islandesi è stata metabolizzata dal presidente della FIP Gianni Petrucci minimizzando il doppio inciampo, negativo in chiave elettorale ma grazie al cielo nullo per una qualificazione che non poteva scappare comunque di mano grazie alla vittoria della Turchia in Ungheria. Le sue parole alla Gazzetta dello Sport in edicola oggi.
Equilibrio altissimo. "Non ci sono scusanti, mi è spiaciuto soprattutto per il pubblico di Reggio, che è stato super. Forse pensavamo fosse più facile, forse giocare sapendo di essere già qualificati ha un po' condizionato la squadra. Ma quel che contava era ottenere la qualificazione. Sa chi ha il maggior numero di partecipazioni agli Europei? I francesi: 40 edizioni dal 1935 ad oggi. L'Italia 39, solo loro ne hanno più di noi. L'Europeo è più difficile di un Mondiale perché ci sono 15 nazioni che possono battere chiunque, e noi siamo in questo gruppo. L'equilibrio e il livello sono altissimi. E noi dovremo assolutamente fare bene."
Dall'argento dì Atene 2004 che non si vince una medaglia, ci sono sempre grandi aspettative sull'Italia. "Bisognerebbe dare più valore alle vittorie, oltre che criticare giustamente le sconfìtte. È un percorso. La Nazionale convive con la difficoltà di non poter disporre di molti giocatori durante le finestre di qualificazione. Patiamo, come tutti gli altri del resto, le decisioni di NBA ed EuroLeague, due organizzazioni private che non concedono i giocatori. Ma abbiamo fiducia. Hanno appena esordito ragazzi di grande prospettiva come Basile, Poser, Rossato e Sarr, che ha 18 anni e gioca a Barcelona."