Serie B - San Giobbe Chiusi, arriva la capolista Roseto nell'infrasettimanale
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Ventottesima giornata del campionato di Serie B Nazionale 24/25 e nona del girone di ritorno per la San Giobbe che, in striscia positiva di dieci partite, giocherà per in casa nel primo di due turni infrasettimanali. La sfida contro Roseto, con palla a due all’Estra Forum alle ore 20.30 di mercoledì 19 febbraio, sarà il secondo confronto nella storia delle due società. Nell’unico precedente, giocato nello scorso mese di novembre, ad imporsi fu la squadra abruzzese per 97-76. Partita di cartello contro la squadra che di fatto sta dominando il torneo con sole due sconfitte sulle ventisette partite giocate. La sfida, nonostante i diciotto punti di differenza in classifica, mette di fronte le due formazioni dalle strisce positive più lunghe del campionato: Roseto ne ha vinte diciotto prima di vedere la serie interrotta dalla Pielle Livorno all’ultima del girone di andata, la San Giobbe, è attualmente a dieci successi consecutivi. La gara sarà arbitrata dai signori Paglialunga e Scaramellini. A presentarla, nella conferenza stampa della vigilia, il capo allenatore Nicolas Zanco.
Turno infrasettimanale, il primo di due consecutivi. All’Estra Forum arriva la capolista Roseto. Arriva Roseto, squadra che continua a dimostrare il suo assoluto valore in questa categoria. Un roster con giocatori che hanno fatto praticamente tutti categorie superiori, quindi è quasi inutile presentare Roseto. Una partita per noi bella, divertente. Dobbiamo provare a dimostrare a noi stessi il nostro valore, far vedere i miglioramenti che abbiamo fatto in questi mesi e provare a giocare a viso aperto contro la corazzata del campionato. Non abbiamo nulla da perdere se non di voler continuare a sfruttare questo momento bellissimo che stiamo vivendo e regalare un’altra gioia che sarebbe una gioia clamorosa al nostro pubblico.
- Coach dieci vittorie di fila, ma come hai detto giustamente nel post partita, quella di Chieti è stata la più difficile. Si cresce anche attraverso queste partite?
"Si cresce soprattutto da queste partite perché sono quelle più difficili da giocare. Non è un caso, e l’ho detto domenica dopo la partita. Chieti è una squadra che ha perso chiaramente i tre punti di riferimento che aveva e si trova ad avere ragazzi che magari prima giocavano cinque minuti e che adesso devono giocarne trentacinque e avere tante responsabilità. Un giocatore come Sinagra, che prima giocava praticamente all’ombra di Bechi, a noi ha fatto vedere tutte le sue qualità, ha trovato, nei primi due quarti dei canestri che onestamente da lui non ci aspettavamo. Chieti ha trovato la fiducia che poi gli ha permesso di fare dei canestri difficili come le bombe di tabella di Tomassini; poi difensivamente, già prima di aver perso i giocatori e di avere attraversato questo momento, era una squadra che dava fastidio a tutti, essendo la più tattica del campionato. Sono ben allenati da coach Lardo e ci hanno messo in difficoltà, hanno usato per tanti minuti il doppio lungo in campo vista l’assenza di Serafini e ci abbiamo perso praticamente tutti i riferimenti interni. Sostanzialmente il break e la vittoria finale sono venuti un po’ per la stanchezza di Chieti, un po’ perché la nostra difesa sicuramente è aumentata e perché abbiamo cominciato a fare canestro da tre punti, cosa che ci era riuscita meno nella prima parte."
- Tanto onore a Chieti, a coach Lardo, a tutta la squadra comunque. Forse nel vostro piano partita c’era quella di fare un po meno fatica per usare un sottile eufemismo?
"Se si fanno i conti uno ci può anche fare un pensiero, però onestamente, visto come hanno giocato a Montecatini e considerando che quando sono andati a giocare quella partita arrivavano da un solo giorno di allenamento, sapevamo che non sarebbe stata una passeggiata e sapevo soprattutto le insidie a livello mentale che la partita poteva nascondere. È chiaro che abbiamo fatto più fatica del previsto. Magari mi auguravo più energia nei primi due quarti, di riuscire ad avere un po’ più di contropiedi, un po’ più di controllo dei rimbalzi, cosa che non siamo riusciti a fare. Abbiamo un sistema difensivo che a volte scommette su qualche particolare, anche per proteggere i nostri lunghi da alcune situazioni di gioco. E in questa partita, soprattutto all’inizio, non hanno minimamente pagato perché Chieti è stata brava a trovare canestri che di solito non trova. La partita si è complicata però merito ai ragazzi di essere rimasti lì con la testa. Abbiamo un po’ ridotto le rotazioni nel secondo tempo perché era una di quelle classiche partite in cui fatichi ad entrare in ritmo. Una volta che trovi un quintetto che gira, onestamente, meglio tenerlo in campo. Portiamo a casa questi due punti che per noi sono assolutamente fondamentali. Intanto per fare un ulteriore passo che inizia a essere quasi definitivo sulla questione salvezza e poi vedremo."
- E ora che c’è l’esame di maturità con Roseto. Parliamo di una squadra che oggettivamente in questa categoria ci dice ben poco.
"Come ho detto un paio di settimane fa adesso incontriamo le prime cinque della classe tranne Livorno che che sarà l’ultima. Veniamo da due mesi dove abbiamo fatto dieci vittorie consecutive contro squadre che lottano per la salvezza, andando a vincere sei partite in trasferta in campi come Jesi, Sant’Antimo, Caserta campi dove non hanno vinto in tante. Quindi è vero che adesso affrontiamo le prime della classe e sarà un esame di maturità per far vedere a tutti e a noi stessi, a che punto siamo nella nostra crescita, nel nostro lavoro che è un lavoro di lungo periodo. Ci siamo dati degli obiettivi nel medio periodo, adesso stiamo valutando quelli un po’ a lungo raggio. Dobbiamo avere quella consapevolezza che, al netto di chi magari dice che siamo stati agevolati dal calendario, abbiamo affrontato squadre vive. Non regala nulla nessuno in questo campionato, adesso chiaramente arrivano le squadre blasonate, arrivano le squadre con roster profondo, arrivano squadre costruite per vincere il campionato. Noi vogliamo dimostrare di potercela giocare, di essere arrivati se non al loro livello, comunque un gradino appena sotto di loro."
- Molte delle vittorie sono arrivate in rimonta. Come chiave di lettura è più un discorso atletico, fisico oppure di gioco e mentale? Perché non può essere un caso.
"Le reazioni di inerzia e di energia tipo quella contro la Virtus Roma possono capitare quando non hai più nulla da perdere e magari trovi un po’ più di energia, provi a fare due contropiedi in più, forse due tiri in più da tre punti che ti entrano che gasano il pubblico e ti danno quell’energia e quella forza di fare anche una rimonta clamorosa. Parlo solo della partita con Roma, in realtà, perché le altre poi sono partite contro tutte squadre che più o meno si equivalgono e quindi puoi avere un parziale positivo, puoi avere un parziale negativo, ma sostanzialmente sono partite che si giocano in un range di dieci punti a favore o a sfavore. Se trovi il momento chiave in cui riesci a mettere due-tre triple in più o magari rubare due palloni, fare un contropiede, puoi riuscire ad avere la zampata definitiva. Questo è un campionato in cui aver fatto dieci vittorie di fila vuol dire avere una squadra che ha personalità, ha mentalità e che ha capito soprattutto che da una buona difesa e da un sacrificio difensivo collettivo poi possono nascere veramente vittorie importanti."
- Roseto ha punti deboli?
"Ma sono pochi. Hanno perso due partite su ventisette giocate. Hanno perso comunque in due gare dove Livorno per vincere in casa ha tirato con quasi il 50% da tre punti e Jesi ha tirato col 39% e comunque hanno avuto il possesso per pareggiare. Alla fine Roseto è una squadra che ha punti deboli, ma ne ha veramente pochi. Una squadra che offensivamente ha tante bocche da fuoco. Bisogna fare delle scelte, bisogna rischiare qualcosa e capire chi sarà più o meno in giornata dei vari giocatori che hanno. Per quanto riguarda la loro difesa sono una squadra cui piace cambiare molto nei pick&roll, una squadra a cui piace fare molti cambi difensivi. Hanno esperienza, bisogna riuscire a farli muovere; l’unico punto debole che possono avere è magari sui cambi e provare ad attaccare un pochino di più i lunghi portandoli fuori dall’area per cercare di avere qualche vantaggio. Poi bisogna accettare di passarci la palla, di condividerla per riuscire a creare il miglior tiro possibile che Roseto ti potrà concedere. Avere fiducia, siamo una squadra che comunque può far canestro."
- Tutti bravi in questi due mesi veramente da Raffaelli a Renzi, passando da Ceparano e Criconia. Ma una nota di merito a Francesco Gravaghi.
"Faccio i complimenti a Francesco e li rinnovo perché li ho già fatti in più salse. Un ragazzo serio, che si impegna, è un ragazzo che ha voluto mettersi in gioco venendo qui. Lo abbiamo preso quasi per sbaglio, quasi alla fine del mercato. Sapevo chiaramente delle sue qualità, conoscevo il suo percorso a livello giovanile soprattutto. Poi ha avuto dei problemi di infortuni e ha fatto fatica a tornare a questi livelli. Per quanto la prima esperienza extra giovanile l’aveva fatta all’Urania Milano in A2, quindi già era un prospetto che puntava a categorie superiori a questa. All’inizio non era sicuramente un giocatore nel nostro roster che doveva avere questo spazio qui, lo ha guadagnato se lo è meritato e merita ovviamente quello che sta facendo. Noi giustamente sfruttiamo questo suo momento, siamo contenti di lui e proviamo il più possibile a cavalcare ma soprattutto a continuare a cercare di lavorare su di lui, a migliorarlo perché gli auguro chiaramente, vista l’età e il talento che ha, di poter andare in categorie superiori. Penso che possa fare bene, farà la differenza anche ad alto livello. Poi è una crescita collettiva anche di tutto il gruppo, potremmo citare l’intera squadra perché poi anche quelli che giocano meno come Baldi Chapelli e Ius, nell’arco della stagione hanno avuto degli alti e bassi però sono ragazzi che rispetto a come sono arrivati ad agosto hanno fatto un percorso importante. Siamo la sesta squadra del nostro girone per l’utilizzo degli under e nonostante tutto siamo tra il settimo e il nono posto in classifica. Penso che sia un buon risultato per il progetto, il lavoro che ci vuole essere dietro questo gruppo e questa società."
- Coach domenica a Chieti i tifosi si sono fatti settecento chilometri. Insomma io penso che neanche gli anni della A2 c’era questo entusiasmo in trasferta. Merito tuo, merito della squadra e merito della società. Sono queste cose su cui bisogna partire per creare davvero una base solida.
"Merito della società e soprattutto dei ragazzi che fanno appassionare il pubblico. Come dicevo all’inizio stagione questo è un gruppo giovani che avrebbe potuto fare innamorare il pubblico e fortunatamente non mi sbagliavo. Sono encomiabili i tifosi che che decidono di seguirci anche a distanze così importanti. Arriva in casa la prima della classe, vogliamo provarci fino in fondo a fare un ennesimo miracolo di questa stagione. Quindi mi aspetto chiaramente un pubblico numeroso e caldissimo per far vedere cosa siamo diventati e cosa vogliamo diventare, non solo noi in campo ma anche fuori."