FIP, candidato Valori: "Per una federazione di servizio, vicini alle società e al femminile"

FIP, candidato Valori: "Per una federazione di servizio, vicini alle società e al femminile"

La puntata del 29 novembre di Momento Basket, curata da Carlo Fallucca su La Voce Televisione, ha visto come ospite il candidato alla presidenza FIP per il prossimo quadriennio Guido Valori (si vota il 21 dicembre), che ha risposto a diverse domande sul suo programma, tra cui quelle di Piero Guerrini, Franco Montorro, Marco Calvani e Marco Tamantini, Presidente CNA del Lazio. 

Propositivo. "La mia candidatura alla presidenza FIP vuole essere propositiva se si vuole costruire qualcosa di positivo per il movimento, che ha molte criticità da affrontare, che riguardano tutto il sistema federale attuale, per il quale servono risposte. Lo sport è cambiato, c'è un problema rispetto al calendario, come rispetto alle organizzazioni e abbiamo bisogno di recuperare un peso politico ed organizzativo che un tempo, penso all'avvocato Porelli e altri, avevamo.

15 punti di programma, i più urgenti. "Femminile, dove abbiamo dei ritardi gravi a tutti i livelli. Chi ha visto la finale olimpica del basket femminile è rimasto colpito dalla qualità espressa in campo, ed è l'obiettivo che tenere davanti a noi in termini di reclutamento, formazione di tecnici, arbitri, dirigenti femminili. abbiamo regioni senza un campionato femminile, province senza una società femminile. Questo non può essere. Poi dobbiamo tornare nelle scuole, perché è lì che si fa reclutamento. Il tennis ha investito 8 milioni di euro per interessarsi di 400.000 tra bambini e bambine nei progetti della scuola. Noi potremmo realizzare l'alfabetizzazione della pallacanestro spingendo il 3x3, che ha bisogno di mezzo campo ma che insegna gli stessi fondamentali del 5vs5. Ma per fare tutto questo occorre aiutare le società ad andare nelle scuole, un aiuto economico non le pacche sulle spalle."

Giovanili ed NCAA. "Ovviamente non possiamo contrastare il mondo del college dal punto di vista finanziario. Ma dobbiamo crescere dal punto di vista tecnico e qualitativo. Oggi abbiamo un campionato Under 19 Eccellenza a 78 squadre: una esagerazione. E' il livello che ti dovrebbe immettere subito dopo in un campionato importante, che per me è la B Nazionale. Pensiamo di avere 1000 giovani che l'anno prossimo possano entrare in quel campionato? Il numero va ridotto a meno che non riusciamo a creare una base ancora più importante, a curare l'impiantistica perché abbiamo bisogno delle palestre e di istruttori.Tornando alla NCAA dobbiamo trovare delle soluzioni per non veder disperdere il patrimonio per le nostre squadre di club e per la Nazionale. Alzare il livello tecnico della nostra pallacanestro è una strada per risolvere il problema."

Italianità. "Noi abbiamo il concetto della formazione che prescinde dalla nazionalità. Di per se non è un concetto sbagliato, perché protegge i vivai. Alcuni aspetti sono stati affrontati negli anni, e si potrebbe cambiare ancora qualcosa anche se è difficile prescindere dal concetto stesso di formazione. Occorre trovare soluzione per i casi di mancata nazionalità e qualificare il vivere nel nostro paese. Il numero di figli che nascono in Italia da famiglie di immigrati è tale che la problematica deve avere una risposta."

Perché un delegato deve votare Valori e non Petrucci. "Abbiamo bisogno di una visione che vada oltre le questioni che abbiamo esaminato, e soprattutto abbiamo bisogno di guardare al basket con uno spirito di servizio. Non possiamo avere più questa centralità che abbiamo da molto tempo, i comitati regionali devono essere vicini alle società, le leghe lo stesso. C'è bisogno di un interscambio e per fare questo bisogna rinunciare alla centralità del presidente, la federazione deve cambiare atteggiamento sia da parte dei funzionari che dal punto di vista organizzativo, deve comprendere che le riforme in atto e quelle che arriveranno renderanno più difficoltoso il percorso delle società sportive, che sono il motore della federazione. Oggi serve spirito di servizio e nel mio piccolo cerco di proporlo. Io sono un appassionato che nasce nel basket, che ha voglia, lo ama e lo seguirà per tutta la vita. Sono convinto che questo messaggio sia già arrivato, e sono certo che raggiungeremo l'obiettivo che, apparentemente, uno potrebbe pensare importante e fondamentale. Non lo è per me, lo è per la pallacanestro italiana, per tanti bambini e tante bambine. Lo sport è sociale, è crescita, è specificità a cui occorre dare un servizio. Dobbiamo riconquistare posizioni in Italia e tornare ad avere un ruolo internazionale."