Gianluca Basile: «Il basket è cambiato. Lavorare sullo sviluppo degli italiani è difficile»
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Protagonista della serie della LBA "Basketball & Conversation", Gianluca Basile è stato intervistato dal Corriere di Bologna. Baso ha anticipato quelli che saranno i prossimi ospiti, da Belinelli a Myers e ancora Repesa. Si parla come sempre anche di come la pallacanestro sia e stia cambiando. "Diciamo che il tema centrale del format è proprio il cambiamento, sono io che cerco di farmelo spiegare da allenatori e giocatori di ieri e di oggi. In realtà in questi anni un po' ho seguito, vedevo partite in tv, ma da lontano di molte cose non mi rendevo conto. Basket cambiato in meglio o in peggio? Non si può dire: è cambiato e basta. Ma è la natura che porta i cambiamenti, ogni epoca ha i suoi. Non puoi fermare il mare, o provi a nuotare o affoghi, credo valga in ogni campo della vita. L'altro giorno a Bologna ho rivisto anche Dusko Ivanovic, che ho avuto come allenatore a Barcellona, uno come lui che è considerato rigido, inflessibile, si è adattato come tutti al gioco e alle usanze moderne. Se ho visto in giro uno come me? No. Mi è venuto invece da pensare alle infinite sessioni di ripetute per l'uscita dai blocchi che facevo io, ai doppi allenamenti massacranti, che oggi le grandi squadre, specie di Eurolega, non possono fare. Ma lo capisco: lavorare sullo sviluppo dei giocatori italiani è difficile. Solo che nello sport non puoi ingannare nessuno, in nessuna epoca. Per emergere esistono solo il lavoro e la voglia di competere".
Una delle ultime puntate è stata con Ettore Messina, con il quale ha parlato di molti argomenti. "Quando con una persona ci hai fatto battaglie campali, assieme o contro, resta qualcosa che ti lega per la vita. Nella puntata con Carlton ad esempio, mi racconta cose che credo non abbia mai detto prima, forse perché nessuno hai mai avuto il coraggio di chiedergliele. Credo vi piacerà".