Serie B - Luiss Roma festeggia le 200 panchine di Andrea Paccariè

Serie B - Luiss Roma festeggia le 200 panchine di Andrea Paccariè

Con la vittoria a Jesi coach Andrea Paccariè ha raggiunto l’ennesimo traguardo da quando è alla guida della LUISS: 200 vittorie con i capitolini su 367 partite, praticamente più di un hurrà ogni due gare. Numeri importanti che, oltre a rappresentare un’altra pagina di storia nel rapporto tra il Coach e la società capitolina, rendono Paccariè l’allenatore più vincente del progetto che ormai da tanti anni porta avanti con la squadra dell’Università.

Coach dopo aver vinto il campionato di Serie B e il premio individuale come migliore allenatore, ora anche la soddisfazione personale di aver raggiunto 200 vittorie su questa panchina. Che effetto le fa?
“Questo è anche il segno che sono passati tantissimi anni da quando ho intrapreso questo percorso. Il primo pensiero va ai tantissimi studenti-atleti che sono passati sotto la mia gestione, soprattutto quelli dei primi tempi che hanno permesso di dare vita a tutto questo. Facendo un conto spannometrico sono quasi cento i laureati e, successivamente lavoratori, che si sono fidati di questo progetto: di sicuro la prima dedica che voglio fare è per loro”.

Duecento vittorie che testimoniano un percorso lungo e duraturo con l’Università, sicuramente ci sono stati momenti belli e brutti, ma ad una cifra del genere non è da tutti arrivarci…
“Probabilmente, al netto del numero raggiunto che non è di certo banale, la vittoria più grande da quando sono qui riguarda il cambiamento del progetto. Abbiamo sempre promosso un’idea rivoluzionaria in Italia: ogni anno circa 5/6 dei nostri giocatori si laureano e vanno via, addirittura una stagione sono stati 9. Ma nonostante questo, grazie al nostro credo, siamo sempre andati avanti e abbiamo sempre dimostrato con i risultati che la strada che tracciavamo era quella giusta”.

Al di là dei numeri è questa quindi la sua più grande vittoria?
“Permettere a degli studenti di poter giocare e studiare, mantenendo un livello più che dignitoso di pallacanestro e nello stesso tempo formare delle persone che, al termine del percorso di studi, possono essere in grado di costruirsi un futuro al di fuori del parquet è quanto mi rende più orgoglioso”.  

Progetto, quello della LUISS, che ha raggiunto il suo culmine il 18 giugno 2023 con la promozione in Serie A2. È una bella soddisfazione arrivare a quota duecento nella stagione successiva a quella della retrocessione, che di certo non vi ha fatto piacere…
“Abbiamo pensato durante l’ultima estate ad una LUISS 2.0 che rimette l’Università al centro del progetto e con gli studenti inseriti all’interno di una squadra completamente nuova: tanti ragazzi di vent’anni ci hanno scelto, e in questo momento stanno dimostrando di poter ampiamente competere nel terzo campionato nazionale di pallacanestro. Quando dieci anni fa sono tornato alla LUISS e siamo partiti 0-5, a fine stagione abbiamo fatto i playoff: abbiamo dimostrato che chi veniva qui da noi non smetteva di giocare, come tanti nostri detrattori hanno sostenuto nel corso degli anni, anzi qui si possono coniugare benissimo le due cose ad alto livello. Il mio successore, quando alla fine di questa stagione lascerò questa realtà, avrà il compito di continuare ciò che abbiamo iniziato e portato avanti in questi anni”.

Il suo motto è “il pallone non entra mai per caso”: di lavoro, dentro e fuori dal campo, per arrivare a questo traguardo ce n’è stato tanto…
“Ho fatto mia questa massima presa dal libro che racconta la storia del Barcellona Football Club. Io lo ripeto spesso: l’organizzazione che c’è intorno alla squadra, l’alimentazione corretta, i giusti tempi di riposo e recupero, il curarsi nella maniera migliore fanno la differenza e ti rendono un club che permette ai giocatori di fare bene più cose contemporaneamente. D’accordo la zona, la transizione e il pick&roll ma serve prima di tutto un’organizzazione societaria che permetta ai nostri studenti atleti di svolgere al meglio la loro attività sia sui libri che in campo.”