NBL Playoff - La Melbourne di Delly in finale su Perth

( di DAVIDE COLOTTI). È il derby d'Australia, in campo ci sono 16 titoli NBL (10 Perth, 6 Melbourne). Sponda Melbourne, le specialità della casa sono difesa, gioco corale e rotazioni lunghe. Perth risponde con un attacco a mitraglia (100 punti di media in regular season, 105 nei playoff), ruotando di fatto in 7. Che idea meravigliosa mettersi in testa di far crescere i ragazzi. Che belle le Next Stars, che fanno appeal e visualizzazioni (inclusa, lo ammettiamo, la scelta di citarle qui nel titolo), ma, quando il gioco si fa duro, la ricetta di coach Rillie è molto semplice: palla al più bravo. Bryce Cotton (25 ppg, 4,8 rpg, 5,3 rpg, nonostante sia raddoppiato o triplicato a ogni possesso) sta in campo trentanove minuti in media, trentasette Dylan Windler (14,3 ppg, 8,5 rpg e una gara 2 totale), trentuno Kristian Doolittle (24 ppg, 10,3 rpg, 4,8 apg, erano 8+7+2 l'anno scorso). Abbasso i giovani: la post season della stellina spagnola Izan Almansa dice 1,5 punti e 1,3 rimbalzi in 5,5 minuti. Quella di Ben Henshall, autoproclamatosi giocatore da lottery al Draft, racconta di 7 punti in 28 minuti con il 27% dal campo, più la cattura all'amo sulla finta della vecchia volpe Goulding all'ultimo e decisivo possesso della serie.
Correva l'anno domini 2016 quando Chris Goulding viveva la sua fugace parentesi italiana in quel di Torino. I ferri del Pala Gianni Asti non hanno ancora smesso di tremare, presi da lui a pesanti quanto imprecise sassate. Eppure, qui nel Sottosopra australe, CG43 pare la versione migliorata di Steph Curry. La guardia tiratrice tasmaniana viaggia a 28,7 punti di media nei playoff, con il 51,2% da oltre l'arco. E le triple tentate, in 3 gare, sono 43, come il numero sulla sua canotta.
Due filosofie di gioco contrapposte, dicevamo, come testimoniano anche i 51 punti della panchina di Melbourne in gara 3 contro i 5 di Perth, ma con un denominatore comune: i playoff NBL sono un paese per vecchi (e sì, 3 dei 5 punti della panca di Perth sono una tripla del quasi 39enne Jesse Wagstaff al penultimo possesso). Detto di Goulding, che di primavere sul groppone ne ha 36 e non è mai stato così in forma (ha ripreso anche a stoppare e schiacciare), ecco che prontamente torna in auge il 34enne Matthew Dellavedova (9,7 ppg, 5,7 rpg, 10,7 apg), che flirta con la tripla doppia, morde le caviglie e si fa largo a sportellate in post con la consueta furia agonistica che fa provincia. Ne compie 34 questa settimana anche Ian Clark (24,3 ppg), l'ultimo giocatore che vorresti nella tua squadra al fantabasket australiano (perché sì, esiste, e il gioco di Clark mal si sposa con i sistemi di punteggio), ma il primo da prenotare nella vita vera per talento abbinato ad attitudine da role player. Dicevamo di 51 punti dalla panchina per Melbourne, ma 38 sono suoi, career high per il campione NBA e NBL. Una menzione la merita anche il trentenne Marcus Lee, ex Cremona e Reggiana, tentacolare sotto canestro a blindare la "porta" con due stoppate decisive come se avesse i guantoni. Ben si comporta l'unico under 30 della pattuglia, il quasi 28enne Jack White (13,7 ppg, 8,3 rpg), stretch four dalla mano esiziale nelle fasi più delicate del match, ma il cui litigio con la lunetta (30,8% ai liberi, 65,9% in regular season) sta assumendo le proporzioni di quello di Alberto Malesani con i giornalisti greci.
Gara 1:
Melbourne-Perth 105-93
M: Goulding 41 (10/17 3p), Clark 22, White 13+10r
P: Pinder 24+11r, Doolittle 22+9r, Cotton 22+6a
Gara 2:
Perth-Melbourne 96-89
P: Windler 27+11r+4a+2stl+4blk, Cotton 18+7r+5a, Doolittle 17+11r+6a
M: Goulding 15, Dellavedova 13+12a+8r, White 13, Clark 13
Gara 3:
Melbourne-Perth 113-112
M: Clark 38 (14/19 fg), Goulding 30 (9/12 3p), White 15+9r, Dellavedova 10+11a
P: Doolittle 37+10r+5a, Cotton 33+5r+6a, Pinder 15, Windler 13
(DAVIDE COLOTTI)