Gandini: «Basket italiano, momento molto positivo. In Europa serve una tabella di marcia comune»

27.03.2025 18:15 di  Iacopo De Santis   vedi letture
Fonte: LegaBasket Serie A
Gandini: «Basket italiano, momento molto positivo. In Europa serve una tabella di marcia comune»

Il Presidente della LBA Umberto Gandini è stato intervistato da 2Playbook, sito spagnolo specializzato in business dello sport all’interno di una inchiesta che coinvolgerà anche i presidenti delle leghe francesi e tedesche. Nella intervista Gandini ha analizzato anzitutto la risalita del basket italiano: “Il momento del basket italiano è molto positivo, tutti gli indicatori stanno crescendo, ma era già in crescita quando sono stato eletto presidente cinque anni fa. Proprio in quel periodo è arrivato il Covid-19, che ha messo tutti in drammatica difficoltà e portato quindi alla consapevolezza di tutti in Europa di saper controllare i costi e i ricavi. Questo è il terzo anno in cui possiamo giocare senza restrizioni di affluenza e siamo ai livelli  di tanti anni fa; possiamo dire che siamo quasi al limite in termini di occupazione. Avere due squadre in Eurolega come Milano e Bologna è stato anche fondamentale, perché ha aumentato la competitività tra le altre squadre, che sono più coinvolte e consapevoli, e ciò ha attratto maggiore attenzione.

Come LBA credo che siamo riusciti a trasformare gli indicatori che avevamo cinque anni fa in realtà. I sondaggi ci dicevano che il profilo del tifoso stava diventando sempre più anziano, e che non eravamo in grado di raggiungere le nuove generazioni. Così abbiamo deciso di cambiare il nostro linguaggio e il nostro modo di comunicare. Abbiamo lavorato con un altro approccio sui nostri contenuti, arrivando a loro da diversi punti, senza aspettare che venissero da noi. Abbiamo investito molto nella produzione di contenuti e nel cercare di mostrare le squadre e i giocatori non solo durante il fine settimana e in questo i 16 club stanno collaborando in modo proattivo. Secondo me, sono riusciti a capire e accettare che la Lega non è una loro concorrente, ma un facilitatore. Cerchiamo di creare le stesse opportunità per far appassionare più gente. Noi diamo indicazioni generali che servano come linee guida o idee, ma non imponiamo nulla. Non siamo qui per insegnare a nessuno come fare le cose. Sono loro a dover dominare i loro territori.”

Gandini ha parlato poi della situazione degli impianti
“Parto dal fatto che il periodo del Covid con quasi due stagioni senza pubblico ha portato i nostri club ad avere un approccio molto più realistico sul fatto che il focus sono le loro partite casalinghe e che devi essere molto bravo a venderle. Non puoi ingannare il tifoso con obiettivi irrealistici. Noi ora siamo sopra l'80% di capacità media per ogni giornata, ma abbiamo un deficit con gli impianti. Purtroppo, abbiamo impianti molto vecchi, che sono stati costruiti 40 o 50 anni fa, con un’altra mentalità e finalità. Non succede solo nel basket, ma anche negli stadi di calcio italiani. Ci sono segnali di cambiamento, Tortona ha pronto il suo impianto,  Venezia lo avrà tra alcuni anni mentre in altre città come Trento e Bologna vi sono progetti ma credo che serva una sorta di Piano Marshall dedicato agli stadi e agli impianti sportivi nel nostro paese.”

Uno sguardo poi sul futuro delle competizioni europee e ai nuovi scenari che si stanno affacciando con il progetto di una NBA europea: Questo il pensiero di Gandini.
“La mia priorità principale è essere completamente sicuro che ogni progetto in Europa protegga le leghe nazionali. Ho già avuto questa conversazione con i dirigenti della NBA. Devono sapere che, se c'è una base di tifosi così forte per la loro lega in Europa, è perché prima è stata costruita questa passione dalle leghe e dai club. Sarebbe ignorante da parte loro, o di chiunque altro, creare problemi nello sviluppo delle leghe. Confido e spero che questa priorità venga rispettata. Credo che tutte le leghe siano d'accordo sul fatto che è arrivato il momento di un cambiamento. Il problema del calendario è comune a tutti gli sport. La soluzione? Forse tutti dobbiamo fare un passo indietro e rinunciare a qualcosa, invece di cercare di aumentare tutto sempre di più. Abbiamo bisogno di una tabella di marcia, e questa è la cosa che manca nell'ecosistema del basket europeo. E deve essere un percorso che rispetti lo sport europeo, dalle leghe nazionali fino alle competizioni europee di vertice. Forse la NBA è la risposta, ma prima di proporre il loro progetto dovrebbero ricordare la sentenza della Corte europea nel caso della Superlega, che ha rafforzato il valore del merito sportivo e la solidarietà. “