Covid-19: Elena Delle Donne condannata a giocare dalla WNBA

Tiene banco in questi giorni negli Stati Uniti il caso che vede coinvolta la WNBA e la fuoriclasse Elena Delle Donne. La giocatrice americana è affetta da anni dalla malattia di Lyme, e vi sarebbe una pericolosità oggettiva nella permanenza dentro la bolla di Las Vegas, dove si chiuderà il campionato femminile per disputare la sua stagione 2020.
Delle Donne ha le difese immunitarie pressoché a zero, e lo stipendio della franchigia le permette di pagarsi le cure costose a cui è sottoposta (prende 64 pillole diverse ogni giorno). Ma se non dovesse giocare le partite del campionato non le sarà riconosciuto nulla, secondo quanto la direzione della WNBA le ha fatto sapere.
Da qui la scelta della campionessa, che nel 2017 ha sposato la compagna Amanda Clifton, di sfogarsi scrivendo una lunga lettera a "Players Tribune".
"Mi è sempre stato detto che, nella mia condizione, anche un raffreddore può essere pericoloso. Quando il Covid ha iniziato a diffondersi, ho iniziato a prendere tutte le precauzioni possibili (che altre persone malate come me non possono avere). Io amo giocare a basket, ma adesso è una questione di vita o di morte."
"Quando ho saputo che i medici federali hanno respinto la mia richiesta di fermarmi onestamente sono stata male. I soldi dello stipendio mi servono per pagare le medicine e per vivere. Il mondo dove per anni ho dato sangue, sudore e lacrime è come se mi avesse tradito."
Il suo appello, fortunatamente, è stato raccolto dalla sua squadra. Le Washington Mystics infatti le hanno comunicato che anche se non dovesse prendere parte al campionato a Las Vegas, lo stipendio le verrà pagato lo stesso.