Shaquille O'Neal diventa GM della Sacramento State University

Shaquille O'Neal diventa GM della Sacramento State University

Ventitrè anni fa, nel 2002, Shaquille O'Neal e Mike Bibby si scontrarono in una epica finale di Western Conference tra Lakers e Kings. Oggi hanno deciso di incontrarsi a Sacramento, non più per competere ma per collaborare. E' passato appena un mese da quando l'ex playmaker è diventato allenatore alla Sacramento State University. Oggi, come annunciato ufficialmente con una conferenza stampa di presentazione, "Shaq" ne è diventato il direttore generale (GM), su base "volontaria": vuol dire che non sarà pagato per questa "missione". Queste la parole di Bibby: "Shaq ed io abbiamo un buon rapporto. Probabilmente non era così buono quando giocavamo l'uno contro l'altro. Ci sono stati molti tentativi di creare una rivalità e cercare di fare qualcosa di più grande per la lega".

L'adesione a Sacramento State consentirà anche a Shaquille O'Neal di affiancarsi nientemeno che a suo figlio Shaqir, che ha recentemente dato il suo accordo verbale per giocare per gli "Hornets" in autunno. Questo programma non è chiaramente il più prestigioso della "Big Sky Conference", perché dal suo arrivo in prima divisione nel 1991, ha concluso solo due stagioni con un record positivo, nel 2015 e nel 2020. Senza mai partecipare al "March Madness". Chissà che Shaq non possa dare il suo contributo anche per quanto riguarda i contratti NIL: non è un segreto che diversi giocatori NBA - il primo è stato Steph Curry - abbiano assunto incarichi nelle loro vecchie università per aiutarle nel processo di crescita.

Infatti il giovane presidente di Sacramento State, Luke Wood, intende utilizzare la notorietà e l'esperienza dell'alto livello di Mike Bibby e Shaquille O'Neal per crescere e cercare di attrarre più giovani giocatori con un alto potenziale nei prossimi anni.
Da notare che le attenzioni di "Shaq" si erano già rivolte verso Sacramento dopo la sua carriera, quando era diventato azionista dei Kings nel 2013, prima di dover vendere le sue azioni a causa di un conflitto di interessi dovuto ai suoi contratti pubblicitari.