A2 - Nardò, Mecacci: «Pochi e inferiori dal punto di vista fisico»
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Si fa quel che si può. In tempi in cui Matteo Mecacci fatica a mettere il pranzo con la cena, nel senso metaforico di presentarsi in campo con un assetto numericamente dignitoso al cospetto degli avversari, anche il ko di Rieti si può accettare senza drammi, come esito normale di una sfida a una squadra che può attingere a due uomini in più dalla panchina. Squadra quella laziale, che peraltro ieri sera ha messo in fila la sesta vittoria consecutiva e gioca con fiducia e un piglio da grande. Semmai, ci sarebbe da chiedersi quando sarà il turno del Toro, quando la sorte finalmente sorriderà ai granata, svuotando l'infermeria e restituendo il credito di tante piccole cose che vanno sempre in un'altra direzione. La classifica, del resto, è lì, magra ma non definitiva.
Matteo Mecacci fa i complimenti agli avversari e snocciola i temi del confronto, chiuso per HDL con un -13 (87-74) forse sin troppo severo. "Partita importante di Rieti - ha detto il coach granata - a cui vanno i miei complimenti. Onestamente, la nostra partita è durata una ventina di minuti, avendo chiuso all'intervallo con -5. Poi la spallata di Rieti, complici anche alcune nostre amnesie, ha fatto la differenza, anche se poi nel quarto abbiamo avuto il merito di contenerli, perché avevano la possibilità di dilagare. Anzi, li abbiamo un po' spaventati a circa sei minuti dalla fine, ma direi che poi hanno saputo controllare la partita. Alessandro Rossi sta facendo davvero un campionato importante ed è già il secondo anno, anche se quest'anno la A2 è clamorosamente tosta e Rieti sin dalle prime giornate è stata saldamente nelle prime posizioni. Oggi hanno tirato con percentuali importanti, bravi loro sui tiri aperti. Ma qualcuno non era aperto e hanno segnato ugualmente. E sono tiri che hanno pesato. Sinceramente temevo questa partita, perché venivamo da buone prestazioni senza aver raccolto niente (se non infortuni) e perdendo in volata con gli ultimi tiri o quasi. Avevo paura della reazione emotiva della squadra, ma direi che nei primi due quarti abbiamo giocato la nostra pallacanestro, poi ci siamo persi di fronte alla fisicità degli avversari. Anche a Rieti mancavano Spanghero e Harris, ma le nostre assenze sono importanti perché ci mancano i corpi in area e il dato dei rimbalzi è davvero importante".
Pur con un roster ristretto, insomma, non è mancata la volontà e qualche buona cosa. Alla fine Rieti l'ha vinta grazie alla mira ingorda dal perimetro e alla fisicità in area, spiegata in numeri dai 14 rimbalzi in più. La novità incoraggiante per Nardò è l'esordio di Russ Smith, da cui sono arrivati punti importanti (27) e sprazzi da campione. Anche se Mecacci non nasconde che servirà, nei prossimi allenamenti e nelle prossime partite, accorciare le distanze tra l'americano e la squadra, in termini di conoscenza e affiatamento. "Dobbiamo pensare a lavorare - ha proseguito - che è l'unica medicina che conosco. Abbiamo un po' di giorni senza partite per rifiatare e per recuperare gli infortunati. Oggi ha esordito Smith con un bottino importante di punti, ma è un giocatore che piano piano dovrà inserirsi meglio nel contesto della squadra. Sono convinto che ci darà una mano, ma la squadra dovrà imparare a conoscerlo e lui dovrà imparare a conoscere la squadra. Non so quante volte ho dovuto cambiare modo di giocare per via degli inserimenti e degli infortuni e lo dovremo fare ancora. Ma ci apprestiamo con fiducia a quest'ultima parte di stagione in cui dobbiamo farci trovare pronti, perché avremo tanti scontri diretti e una posizione playout da conquistare nel miglior modo possibile".
Ora un po' riposo, perché gli impegni delle nazionali hanno portato al rinvio del doppio impegno casalingo che il calendario proponeva, per cui Nardò-Vigevano si giocherà il 15 marzo e Nardò-Cantù il 2 aprile. Si tornerà al lavoro tra un paio di giorni in vista di un'altra trasferta quasi impossibile, quella di Forlì (mercoledì 26 febbraio). Si spera con qualche uomo in più a disposizione.