NBA - Nuggets, Aaron Gordon esce da un anno veramente difficile

NBA - Nuggets, Aaron Gordon esce da un anno veramente difficile

Lo scorso maggio, Aaron Gordon aveva perso suo fratello, Drew visto a Sassari tra il 2013 e il 2014, in un incidente d'auto a Portland in Oregon. Una tragedia avvenuta a pochi giorni dalla fine della corsa ai playoff del centro dei Nuggets e della sua squadra. Intervistato oggi dal Denver Post, ha spiegato  come ha gestito questa perdita. "Attraverso il potere della prospettiva, direi. Mantieni le cose in prospettiva. Se dovessi approfondire l'argomento, i miei nipoti sono in buona salute, la mia famiglia è in buona salute. La mia famiglia è ben curata. Sto facendo qualcosa che amo fare e ho l'opportunità di farlo ai massimi livelli. Quindi rimango positivo, coerente e concentrato sull'essenziale, senza perdere nulla di vista", ha affermato Aaron Gordon.

Ha ricevuto aiuto anche dai suoi compagni di squadra in questo senso, e Nikola Jokic e gli altri non hanno mancato di sostenerlo per superare questo calvario. "Sono lì per me ogni giorno. Ogni giorno. L'unico modo per ricambiare è fare del mio meglio per aiutarli a vincere più anelli", ha detto il 29enne. Non un programma facile da realizzare quando, oltre a questo contesto, si deve fare i conti con problemi di salute in questa stagione. Dopo un buon inizio infatti, è stato messo da parte per diverse settimane a causa di un infortunio al polpaccio. Alla fine di dicembre, Aaron Gordon è rientrato in infermeria per due settimane. Di conseguenza, ha già saltato più di venti partite.

In sua assenza, Mike Malone ha dovuto rivedere i suoi piani, ripensare il quintetto ma i Nuggets hanno avuto alcuni momenti difficili in termini di risultati. "Ci sono stati molti alti e bassi all'inizio, ma tutti stanno iniziando a rispettarsi e capirsi. Dobbiamo continuare a rimanere uniti, giocare duro. Ognuno deve prendersi cura di se stesso, ma noi abbiamo l'opportunità di fare qualcosa di speciale" prosegue Gordon. "Quando fai qualcosa che è davvero difficile e stai cercando di farlo per te stesso, lo rende molto più difficile. A differenza di accettare la stessa sfida e farlo per qualcun altro, diventa molto più facile." E con questa filosofia di vita, si può comprendere il suo comportamento (o quello di Russell Westbrook) di accettazione nel partire dlla panchina.