Trieste, Matiasic: "Orgogliosi che la comunità del basket riconosca la nostra solidità"
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Paul Matiasic, il presidente della Pallacanestro Trieste, torna dalla Coppa Italia di Torino con molte attestazioni di stima sul lavoro che la sua società sta facendo nella pallacanestro italiana, e ha parlato del percorso della sua squadra in Coppa Italia e degli obiettivi futuri in una intervsita che compare questa mattina su Il Piccolo, edizione Trieste.
Bilancio Coppa Italia. “Credo che la nostra esperienza nella Final Eight possa essere considerata complessivamente positiva. Ci sono diverse ragioni per affermarlo: superando i quarti di finale abbiamo raggiunto un risultato che Trieste non vedeva da trent'anni, abbiamo dimostrato ancora una volta di essere tra le migliori squadre del campionato di Serie A e di poter essere davvero competitivi con chiunque, e nonostante l'assenza di Colbey (che è un elemento fondamentale per noi) la squadra si è unita per raggiungere le semifinali. D'altra parte, però, non ho mai nascosto di essere una persona estremamente competitiva, che gioca sempre con l'obiettivo di vincere. Siamo arrivati a un soffio dal giocare la finale del torneo, che siamo sicuri, nonostante l'infortunio di Valentine, sarebbe stata una partita molto competitiva, con i nostri giocatori che si sarebbero elevati all'altezza della situazione per portare a casa una vittoria su un palcoscenico così importante. C'è quindi un po' di rammarico per aver avuto la possibilità di portare a Trieste il suo primo trofeo nella sua storia, ma l'appuntamento è solo rimandato: torniamo a casa con la consapevolezza di essere al livello dei migliori, siamo uno di loro”.
Il confronto con molti altri dirigenti della pallacanestro italiana. “La sensazione è quella di un movimento che ha un grande desiderio di lasciarsi alle spalle i vecchi schemi e modi di fare impresa che hanno in qualche modo ostacolato la crescita del nostro sport in Italia in termini di evoluzione del prodotto, sponsorizzazioni e visibilità. Il mio dialogo con gli altri proprietari e presidenti dei club di Serie A mi ha lasciato l'impressione che siamo tutti d'accordo sul fatto che la qualità del gioco sia innegabilmente cresciuta, così come la competitività delle squadre (come dimostra la classifica molto corta), ma dobbiamo essere più bravi a vendere il nostro prodotto. Molti esponenti di spicco del basket italiano ci hanno fatto i complimenti per come ci comportiamo e per i nostri risultati come organizzazione, sia dal punto di vista del basket, sia in termini dell'approccio più imprenditoriale, che ho implementato in tutte le nostre linee di business. Come dirigenza, abbiamo un'esperienza che credo possa portare un grande contributo al movimento del basket italiano, per cercare di dare una nuova prospettiva. La nostra organizzazione è indubbiamente un catalizzatore per far soffiare un vento del cambiamento nel basket italiano”.
Obiettivi della Pallacanestro Trieste per crescere ancora. “Siamo al livello delle migliori squadre del campionato. Abbiamo anche già battuto molti top team e ovviamente intendiamo affrontarli di nuovo tutti nei play off. Non è un caso che così tanti ex giocatori Nba abbiano firmato con noi, e che altrettanti abbiano espresso il desiderio, tramite i loro agenti, di indossare i nostri colori. Siamo orgogliosi che la comunità del basket europeo abbia riconosciuto la solidità e gli attributi positivi della nostra organizzazione. Il percorso che abbiamo intrapreso è quello giusto, con un occhio allo sviluppo accelerato, per permetterci di giocare sui palcoscenici più importanti d'Europa. Per sostenere lo sviluppo, la Pallacanestro Trieste ha bisogno del supporto del territorio come partner nella nostra crescita: i tifosi stanno certamente facendo la loro parte, facendoci sentire un calore che, secondo gli stessi triestini, non si vedeva da tempo sugli spalti del Pala Rubini (vorrei ricordare che siamo il secondo pubblico d'Italia per presenze in palazzetto). Abbiamo bisogno che il tessuto economico del nostro territorio capisca quale grande ricchezza sia avere una squadra di Serie A, quanta visibilità porti alla nostra città e quante opportunità apra il poter ospitare qui da noi il meglio del meglio del basket italiano (e in futuro europeo). Inoltre, la nostra organizzazione si sforza non solo di intrattenere i nostri tifosi, ma anche di diffondere gioia e di servire come forza unificante per la gente di questa regione, nella comunità”.