Rossi, da Chieti sul tetto della Dna

Guardando nei roster in campo in Dna, la sua statura lo rende subito riconoscibile. I 208 centimetri di Emanuele Rossi non sono usuali neanche in un mondo di giganti. La sua parlata, simpaticamente romana, lo rende inconfondibile. Ma a farlo notare è anche soprattutto questo inizio di stagione, caratterizzato da un rendimento elevato e continuo: con 12 rimbalzi di media Lele Rossi è in testa alla classifica del girone e primo pure per valutazione. Una consacrazione ad altissimo livello che permette anche alla neopromossa Bls Chieti di sorridere, dopo un avvio costellato da infortuni gravi (Andrea Raschi out due mesi per una frattura alla mandibola e Picchio Feliciangeli fuori per le prime due giornate, in un roster che contempla anche l'esperto play Rajola). «Eh sì - ci racconta Rossi - Abbiamo risultati alterni perché abbiamo già pagato dazio con gli infortuni. Si può e si deve sempre migliorare e questo vale anche per me, nonostante le buone cifre nei rimbalzi». Il pivot romano, 29 anni, si è affacciato ai campionati nazionali dieci anni fa a Frascati, per poi passare per tre stagioni a Riva del Garda (preferita a Vigevano), un anno a Rieti in LegAdue con la finale promozione persa, quindi Siena, Casale Monferrato, Treviglio e due stagioni a Omegna. Ragazzo sì ma ormai esperto di "cose di basket", al punto che spesso la sua bacheca di Facebook ospita commenti e discussioni sul futuro della pallacanestro italiana. A lui chiediamo un commento sulla Dna, la nuova categoria posta tra A2 e B2 e che dovrebbe servire a sviluppare giovani validi per i campionati e la Nazionale. «Il livello in verità si è abbassato - commenta - Lo si nota dal fatto che tutte le settimane ci sono risulttai inaspettati e strani, sintomo di discontinuità. D'altronde, col 50% dei roster formato da giocatori molto giovani, era facile da pronosticare che finisse così. Un po' la crisi e un po' il livello non eccelso di molti giocatori hanno spostato il basket migliore verso la Dnb. Comunque io ho sempre e solo giocato per miei meriti, ai miei tempi gli under erano solo due per squadra». Infine, un accenno sulla Bls, quasi una novità nel terzo campionato italiano, dopo la storica promozione di quest'estate. «Noi vogliamo raggiungere la salvezza il prima possibile - conclude Emanuele Rossi - Poi se arriverà qualche altro risultato, play-off per esempio, tanto meglio. Vogliamo un campionato tranquillo e che permetta alla società di assestarsi nella Dna. Di certo dobbiamo trovare maggiore continuità, già dagli allenamenti settimanali dove abbiamo pagato molti gli infortuni».