Federico sulle orme di Danilo: continua la "saga" dei Gallinari

CODOGNO Le tracce da seguire sono larghe e ben delineate, il Dna è piuttosto marcato, i modelli da prendere ad esempio sono molto precisi e decisamente familiari. Eppure Federico Gallinari, il secondogenito di Vittorio, supercampione dell'Olimpia Milano anni 80 (con puntate a Bologna e Verona), e fratello minore di Danilo, attuale superstar dei Denver Nuggets, pur non dimenticando il ruolo e l'importanza di papà e fratello, comincia a muovere in autonomia i primi passi nel basket che conta. Lo dimostra la convocazione nella rappresentativa regionale dell'annata 1997 guidata da Marco Gandini per l'amichevole di domenica al "PalaCube" di Cameri contro i pari età del Piemonte. È la prima tappa di avvicinamento al “Trofeo delle Regioni” in programma a Porto Sant'Elpidio dal 3 all'8 aprile.
Oltre che da Federico Gallinari, impegnato durante la stagione con le under 15 e 17 dell'Assigeco, il Lodigiano è ben rappresentato con la presenza della preparatrice atletica rossoblu Micaela Bottagisio. Non è la prima volta che “Gallo” junior finisce sotto i riflettori dopo le convocazioni al “Trofeo Bulgheroni”, nella selezione interprovinciale e alla puntata al torneo di livello nazionale "Impariamo insieme" dell'aprile dell'anno scorso a Montecatini. «Sono molto contento di questa chiamata, così come il papà che si raccomanda di prenderla come un ulteriore stimolo a migliorare - racconta il 14enne Federico, che divide il doppio impegno nelle giovanili dell'Assigeco con l'impegno del primo anno all'Itis Volta di Lodi -. Danilo? Sarà felice pure lui, ma non l'ho ancora sentito. La scuola? La trovo molto interessante, mi impegno tanto riuscendo a gestire lo studio con allenamenti e partite di basket. Con L'Under 15 dell'Assigeco siamo terz’ultimi ma possiamo crescere, mentre andiamo bene con l'Under 17 (dove gioca l'altro prospetto rossoblu Giga Janelidze, nda) visto che ci giochiamo il secondo posto e il passaggio al turno successivo del campionato».
Il basket è davvero passione congenita nella famiglia Gallinari... «È uno sport bellissimo, mi piace giocare e vedere la pallacanestro: starei sul campo tutti i giorni - confida il “baby Gallo”, che arriva già a un metro e 90 -. Il cognome importante? Non ci penso, io mi concentro a giocare come so e come posso, cercando di perfezionare le mie capacità, lasciando agli altri eventuali giudizi».
Adesso che sei cresciuto comincia a diventare serrata la competizione per la palma del migliore della famiglia: classiifcando papà Vittorio al terzo posto, chi è più forte tra te e Danilo? «Si, papà lo mettiamo al terzo posto - Federico ride di gusto -. Tra me e "Dani" il più forte è lui, per ora: in futuro vedremo...».
C'è molta complicità e affetto tra i due fratelli, per nulla scalfita dalla distanza che separa Lodi da Denver. «Beh, in effetti mi manca parecchio non avere qui Danilo, però lo sento spesso: per le feste di Natale siamo stati tutti a trovarlo in Colorado, così ho avuto la possibilità di vederlo dal vivo: mi diverto e intanto osservo lui e gli altri giocatori Nba per imparare cose nuove. La mamma? Mi incoraggia sempre e pure lei mi manca (Marilisa è rimasta a Denver con Danilo, nda) anche se mi mette una pressione enorme per farsi chiamare spesso. Meno male che c'è Skype, se no sarebbe un bel casino».
Danilo a parte, chi ti piace dell'Nba? «Il mio preferito è Kevin Durant, però ora seguo con attenzione le prove del "rookie" Lin dei Knicks (una novità per tutti, nda) - conclude il più giovane dei Gallinari, che non si perde le news e ha già le idee chiare sugli States -. Denver è ottima, come squadra, come città sicuramente scelgo New York».
Luca Mallamaci