Meo Sacchetti "rimanere a Sassari con le idee di Sacchetti"

Coach con le idee chiare e molto precise, Romeo Sacchetti parla a ruota libera con Andrea Barocci del Corriere dello Sport in una intervista uscita oggi su futuro, Sardara, Sassari cominciando dalla stucchevole polemica del sistema di gioco che ogni coach sceglie per la propira squadra:
"Il basket è bello perché ognuno fa quello che vuole...La pallacanestro si può giocare in tanti modi, e per ognuno di questi bisogna avere rispetto. Non c'è una legge che dice cosa fare sul campo. Non penso comunque che Menetti, se avesse i miei atleti, li farebbe giocare come sta facendo con i suoi. E viceversa io preferisco i giocatori di talento, quel talento che io da ragazzo non avevo. Avere uomini simili e tenerli ingabbiati non mi piace. Certo, se poi Dyson avesse anche la testa di Cinciarini, non sarebbe qui, ma nella NBA.
Con Stefano Sardara ci scontriamo, lui forse non è abituato ad avere un contraddittorio. Io dico quello che penso, lui dice quello che pensa. Ma io sono il coach, lui il presidente. Quindi ha un grado superiore. Io non posso mandarlo via, lui invece può farlo con me. L'ultima parola è la sua.
Io non ho ricevuto alcuna offerta da altri club. Finite le feste per questo scudetto, io e Sardara ci spiegheremo bene. Ho un contratto, però magari lui ha altre idee, magari crede che sia finito un ciclo e sta pensando ad un altro allenatore. Anzi, poco tempo fa l'ha già detto che è finito un ciclo. Io sono molto pragmatico, ognuno deve assumersile sue responsabilità. A me piacerebbe rimanere. Però con le mie idee. E come Romeo Sacchetti. E' stato un anno molto particolare, pesante, così come è stata difficile la gestione di questi giocatori. Meno male che i risultati sono arrivati".
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