Zeljko Obradovic attacca EuroLega: «Turri dovrebbero avere gli stessi diritti, non solo gli azionisti»

Si continua a parlare del progetto NBA in Europa e le ultime parole arrivano da Zeljko Obradovic, coach del Partizan Belgrado. "Innanzitutto, onestamente, non ho avuto tempo di seguire tutte le notizie, perché ho dedicato tutto il mio tempo alla squadra. Ho letto qualcosa, ma non ero completamente informato, quindi è stato difficile parlare dei dettagli. Ma credo che tutti dovrebbero sedersi al tavolo e chiedersi: perché l'NBA sta facendo questo? L'NBA è la migliore organizzazione al mondo, non c'è dubbio. Ma la prima domanda è: cosa vogliono? Qual è l'interesse in questo? È un interesse economico? E dietro tutto questo c'è al 100% il denaro".
EuroLega non è mai riuscita a registrare grandi entrate, ma ciò che disturba Obradovic è che tutto stia avvenendo in modo segreto. "Non so se è vero o no che hanno parlato con alcuni club o proprietari. Dovrebbero essere onesti. Come tutti in Eurolega. Tutti dovrebbero giocare con le carte scoperte. Perché immagina se iniziassimo la prossima stagione e non sapessimo cosa sta succedendo veramente. Sarebbe davvero brutto. Credo sinceramente che abbiamo un'eccellente competizione con EuroLega. Ha il potenziale per diventare ancora migliore e sono sicuro che lo sarà. Ma tutto dipende dai club".
Ed è qui il problema principale. I 13 azionisti, 12 sul campo con il CSKA escluso, hanno certezze sul loro futuro ed è evidente ci sia della diseguaglianza con gli altri. "Una cosa è cruciale: non è giusto che 13 club siano i proprietari del campionato e gli altri - cinque ora, forse sette in futuro - non abbiano gli stessi diritti. Questo non è giusto. Dovremmo avere tutti gli stessi diritti e obblighi e attualmente non è così. Vogliamo far parte dell'Eurolega in un modo o nell'altro, ma sto parlando di ciò che dovrebbe essere corretto per tutti". I Partizan è tra i club che ha ricevuto l'offerta di licenza triennale da 5 milioni di euro complessivi. Una richiesta da parte di ECA già ampiamente criticata dal presidente dei bianconeri serbi.