Comunicazione società serie A, Trieste tra i cattivi
La costruzione del prodotto passa attraverso la comunicazione. Regola imprescindibile del marketing. Come la praticano i club della nostra serie A di pallacanestro? Con alti e bassi di diverse società, spesso legati ai momenti positivi e negativi in campo. Che è un errore pacchiano, perché il primo compito sarebbe quello di slegare la passione del tifoso dal risultato sportivo.
Treviso è un esempio eccellente: per riempire il PalaVerde ha lavorato negli anni bui della ricostruzione post-Benetton, non ha aspettato il ritorno in serie A. La Fortitudo Bologna rimane sempre un caso a sè.
Noi in passato abbiamo stigmatizzato a lungo la pessima abitudine di Simone Pianigiani di non fare la presentazione delle partite di campionato. Un vulnus di discredito verso il campionato italiano assai pesante, visto che quella sulle gare di EuroLeague non mancavano mai. Riscontriamo che con Ettore Messina c'è stata una inversione di tendenza a 360 gradi, adesso c'è solo da capire perché c'è un calo di presenze alle partite. Una attenzione che al tempo di Livio Proli era curata molto bene. L'occhio vede spazi vuoti anche se i numeri ufficiali comprendono gli abbonati che rimangono a casa.
La Pallacanestro Trieste entra nel novero dei "cattivi". Manca anche questo fine settimana una dichiarazione pre-gara di Dalmasson, come troppe altre volte, e manca anche un "qualcosa" via social. Possibile che i problemi societari dopo-Alma siano pressanti, con un budget che si stenta a completare e un main sponsor lontano da venire, ma il silenzio peggiora il "sentiment" sulla società e sulle presenze alla Allianz Arena (anche qui ci piacerebbe essere smentiti, ovviamente...).
Andrebbero curate meglio anche le interviste post-partita. Specialmente le dirette video su Facebook, dove non c'è una sala stampa in cui si riesca a sentire le domande dei giornalisti presenti. Incredibile! Mentre in primo piano non manca mai la bottiglietta dell'acqua minerale.
Maggiore attenzione per molti altri ai dettagli, che sanno curare bene, ad esempio, Cantù e Venezia (ma non è il nostro compito incensare qualcuno). Non è sufficiente a portare la gente al palazzetto, ma senza qualsiasi tentativo risulterebbe inutile.