Umberto Gandini: «Social e sorprese, così la Frecciarossa Final Eight dà spettacolo»
Intervistato su “La Stampa” da Antonio Barillà e su “QS” da Massimo Selleri il Presidente della Lega Basket Serie A Umberto Gandini ha commentato l’ottimo andamento nella vendita dei biglietti della Frecciarossa Final EIght 2025 (+7% rispetto allo stesso periodo della passata stagione): “Siamo in linea con la crescita dell'anno scorso e questo certifica quanto sia stato vincente assegnare per 3 anni di seguito questo evento alla città di Torino. Cosa rende così accattivante questa manifestazione? "L'imprevedibilità. In una partita secca può succedere di tutto e tutti i valori vengono azzerati. Nel 2023 questo Trofeo venne vinto da Brescia che si qualificò come ottava, mentre nel 2024 vinse Napoli che arrivò a questa manifestazione come settima".
Il successo della Frecciarossa Final Eight è legato anche alla struttura che la ospita da tre anni a questa parte: “L'Inalpi Arena ci permette di realizzare un vero festival della pallacanestro potendo ospitare tornei scolastici o del 3x3. Sicuramente il palazzo d'Italia più funzionale per quanto riguarda grandi manifestazioni sportive, come dimostrano le Atp Finals di tennis. È da molto tempo che la Coppa Italia non si fermava in una città per tre anni: speriamo sia qui anche nel 2026, quando festeggerà mezzo secolo. I numeri di questa edizione sono molto incoraggianti, abbiamo già esaurito semifinali e finali. Il fatto poi che già ai quarti le due squadre che militano in Eurolega, Milano e la Virtus Bologna, si affrontino ha indubbiamente alzato l'interesse anche sulla prima giornata. C'è, poi, un forte legame con il territorio. Quest'anno, come la scorsa edizione, per ogni canestro da tre punti doneremo 100 euro alla Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro - Istituto di Candiolo e anche lunedì sera nell'evento di apertura abbiamo organizzato un'asta di cimeli sportivi con il ricavato andato a questo ente”.
La LBA continua intanto nel suo progetto di innovare il proprio modo di comunicare: “La prima considerazione è che vogliamo rivolgerci anche ad un pubblico giovane e per questo siamo più presenti sui social. La seconda, invece, è legata al fatto che i tempi sono cambiati e oggi c'è la tendenza a seguire il campione e non la squadra. Per questo motivo seguiamo come i club preparano durante la settimana l'impegno della domenica. A livello di ascolto televisivo i numeri del passato non sono più ripetibili, ma il lavoro sui nuovi canali di comunicazione ci consente di essere molto seguiti allargando il numero degli appassionati. Dall’arrivo del mio insediamento abbiamo cominciato a cambiare il linguaggio, lavorando moltissimo sulle autoproduzioni per avere tanti contenuti al di fuori delle partite, approfittando di personaggi che erano poco conosciuti a un certo tipo di pubblico. Piano piano i quindicenni e i ventenni ci hanno portato ad avere numeri paragonabili alla fine degli anni 90 con il 75% di occupazione media nei nostri palazzetti. Cinque anni sono pochi per avere un trend, ma indubbiamente le rilevazioni ci dicono che stiamo andando nella direzione giusta”.