Il tiro da 8 punti e altre curiosità del basket in Nord Corea

Pur con alcune difformità, le regole FIBA ed NBA sono piuttosto simili per la pallacanestro. Ma c'è un paese dove si gioca un basketball con delle regole particolari, se non uniche nel loro genere: la Corea del Nord, dove il dittatore (o leader supremo) Kim Jong-un ha il potere di sostituirsi anche a Naismith.
Sono state raccontate dal giornale americano San Diego Union-Tribune e sono drammaticamente eccitanti, soprattutto se si immaginasse di rapportarle alla nostra pallacanestro e ai nostri protagonisti.
E pare che siano state concepite ben prima dell'arrivo a Pyongyang di Dennis Rodman, la cui relazione d'amicizia con Kim Jong-un ha fatto scrivere fiumi di articoli. Ma ecco le regole "particolari" e immaginiamole applicate da noi.
In Corea del Nord una schiacciata vale tre punti, contro i due di una partita tradizionale. Shaq top scorer all-time!
Un canestro realizzato negli ultimi tre secondi di gioco - che normalmente vale due punti, proprio come qualsiasi altro tiro - quadruplica il valore dei punti per valere otto.
Una tripla che non tocca il ferro produce quattro punti.
Infine, un giocatore che ottiene un tiro libero e lo sbaglia non solo non riceve un punto, ma in realtà ne fa perdere uno alla sua squadra. Questo sarebbe un disastro in NBA, basta pensare a Ben Simmons...