Maxibasket: un campo in dono ai nipotini di Aleppo
( di Mario Natucci ). È partita l’ “Operazione Aleppo” con la quale i giocatori del maxibasket si sono impegnati a fornire un campo da gioco ai bambini di Aleppo, in Siria. Lo hanno annunciato nel corso di una affollata conferenza stampa Andrea Avveduto e Teresa Cinquina, rappresentati di Pro Terra Sancta, associazione senza la quale il dono dei maxi-giocatori sarebbe rimasta una pia intenzione.
In qualche modo i maxi-giocatori – per via dell’età – hanno assunto la mentalità dei nonni, che sono sempre pronti a fare regali ai nipotini, ad assisterli, a farli sorridere, soprattutto quando sono in difficoltà. E quali nipotini sono in maggiori difficoltà dei piccoli di Aleppo?
A fare da tramite fra i maxi-giocatori e la benemerita associazione è stato don Mario Zaninelli, sacerdote ed ex delle giovanili del glorioso Simmenthal Milano.
“Circa due anni fa – ha detto don Mario – quando fu fondata la società Maxibasket Milano mi era stato chiesto se col basket era possibile fare del bene a persone bisognose. Ebbene, lo dico per esperienza, il basket ha in sé dei valori grazie ai quali si può costruire qualcosa di valido. L’idea di regalare un campo di basket ai ragazzini di Aleppo nasce dal desiderio di pace: come tale ha avuto un percorso facilitato che l’ha portata fino in Vaticano. Quando gli fu presentato questo progetto, Papa Francesco promise: quando si deciderà di partire, manderò un video-messaggio. L’idea, insomma, ha avuto una accoglienza più che buona. E non ho potuto fare a meno di pensare come il Vangelo possa toccare tante persone”.
Nomi illustri erano presenti alla conferenza stampa, e non solo nomi del basket, come i grandi campioni Dino Meneghin e Pierluigi Marzorati. È intervenuto infatti Monsignor George Abou Khazen, vicario apostolico di Aleppo. “Questo progetto è molto importante – ha osservato Abou Khazen – non è solo sport ciò che portate ad Aleppo ma anche cura, aiuto, sviluppo, dialogo. Noi cristiani siamo in minoranza, ma facilitiamo il dialogo. Non facciamo proselitismo, ma il concetto di perdono si sta facendo lentamente strada fra la gente che frequenta i nostri centri e la cui fede religiosa ignora tale valore. Noi non ci sentiamo più soli quando qualcuno pensa a noi. Grazie perciò a tutti coloro che animano questo progetto del campo di basket”.
Dino Meneghin ha fatto eco alle parole di Mons, Abou Khazen: “Da anni siano abituati a vedere guerra e drammi in Siria. Questo progetto è un’operazione per i giovani, che sono il futuro della Siria. Lo sport aiuta a vivere assieme, a rispettarsi, a maturarsi. Dare una sia pur piccola speranza a gente sfortunata può essere un punto importante per risollevarsi.
Gabriele Camorani, attuale presidente di Maxibasket Milano, ha spiegato come l’idea del campo ad Aleppo sia nato fra i maxi-giocatori milanesi, che è poi stata accolta da tutti i giocatori italiani. Peppe Ponzoni, delegato per l’Italia della Federazione Internazionale Maxibasket, ha allargato l’àmbito: “Trasmetterò il progetto al presidente mondiale Rodrigues Lamas e organizzeremo un torneo internazionale con formazioni nazionali di vari Paesi in modo da devolvere l’incasso per l’iniziativa di Aleppo. Con la quale siamo in perfetta sintonia. Da sempre, del resto, in tutte le partite alle quali le rappresentative azzurre vengono invitate in giro per l’Italia l’incasso va in beneficenza”.
Ma quali sono i tempi del progetto? “Ci vorranno due anni – ha detto Teresa Cinquina - per completare l’iniziativa. Che è articolata in due fasi: la prima è la costruzione del campo, che sarà coperto da una tensostruttura e sarà dotato di spogliatoi; la seconda è la formazione di istruttori di basket, per la quale si sono già iscritti parecchi allenatori, dal pluri-scudettato Valerio Bianchini ad altri meno famosi come Fabrizio Frates e Giorgio Maggi.
Come si vede, l’Operazione Aleppo è abbastanza complessa, ma sta prendendo il via. Per rimanere nel mondo del basket, è una partita che i giocatori d’epoca vogliono vincere per ridare gioia di vivere a tanti bambini di una città colpita duramente che vuole risorgere.
È possibile inviare contributi per il campo di Aleppo usufruendo del seguente codice IBAN:
IT56R0501812101000014400444 , relativo al conto corrente intestato all’Associazione Pro Terra Sancta.
(Mario Natucci)
Foto - Savino Paolella