Dallas Mavericks, il GM Harrison sentiva che Doncic teneva «in ostaggio la squadra»

Si torna a parlare per l'ennesima volta della cessione di Luka Doncic da parte dei Dallas Mavericks e ESPN rivela alcuni particolari riguardanti il General Manager Nico Harrison. Ripercorrendo le tappe che hanno portato allo scambio, ESPN riferisce che la caduta potrebbe essere iniziata con una decisione inaspettata e controversa: il licenziamento di Casey Smith, ovvero director of health and performance dei Mavs ma anche uno dei più stretti confidenti di Dirk Nowitzki e ritenuto responsabile di aver contribuito a prolungare la leggendaria carriera di Dirk fino a 21 stagioni. Smith sarebbe stato esonerato in videochiamata da Harrison perché ritenuto 'troppo negativo'. Il licenziamento di Smith è stato il primo tassello di una radicale revisione dello staff sanitario e sportivo dei Mavericks. Poco dopo è toccato a Casey Spangler e Jeremy Holsopple.
Le nuove assunzioni di Harrison, Johann Bilsborough come direttore della salute e delle prestazioni dei giocatori e Keith Belton come direttore delle prestazioni atletiche, si sono scontrate. La tensione è esplosa pubblicamente per la gestione del centro rookie Dereck Lively II, che era stato inizialmente autorizzato a giocare due giorni dopo un allenamento contro il Minnesota, ma Bilsborough è intervenuto. Una TAC ordinata da Bilsborough rivelò una frattura da stress, scatenando un acceso scontro tra lui e Belton. Ma sono emersi altri particolari. A complicare le cose, Belton presumibilmente non aveva le certificazioni richieste dal contratto collettivo della NBA per i preparatori atletici.
Luka e la sua squadra contro i Mavs - Doncic è una stella e come tale è accompagnato da un suo team personale. E più volte questi e Dallas si sono scontrati. In vista della stagione 2023-24, Doncic ha ingaggiato il fisioterapista del Real Madrid Javier Barrio Calvo e il preparatore atletico della nazionale slovena Anze Macek per lavorare a fianco di Smith e dello staff dei Mavericks. Il loro obiettivo era prevenire il ripetersi dei fastidiosi infortuni al polpaccio. Nonostante un'ottima stagione di Doncic, i Mavericks hanno scelto di non trattenere nessuno degli specialisti coinvolti. Il momento di svolta è arrivato dopo che Doncic ha riportato un altro stiramento al polpaccio sinistro. Il suo team credeva che l'infortunio fosse dovuto al rientro prematuro in campo dopo una contusione al tallone riportata nella partita del 15 dicembre contro Golden State. Harrison, tuttavia, attribuì la colpa alla condizione fisica di Doncic.
Dopo una risonanza magnetica, lo staff medico e la squadra di Doncic si sono scontrati sulla tempistica del suo rientro. Bilsborough credeva che Doncic potesse tornare in campo entro due o tre settimane, mentre il suo team personale insisteva per sei settimane. Alla fine hanno prevalso, fissando l'obiettivo di un rientro l'8 febbraio contro i Rockets. "Ciò ha aggravato la divisione", ha affermato una fonte di ESPN vicina alla situazione.
Un'altra frattura importante emerse quando Doncic rifiutò la richiesta di Harrison di viaggiare con la squadra durante un road trip di cinque gare. Harrison riteneva che Doncic stesse "tenendo la squadra in ostaggio". Il team di Luka sosteneva che rimanere a Dallas gli avrebbe consentito un migliore accesso alle cure, alla palestra e a attrezzature mediche avanzate, non disponibili in viaggio. In risposta all'insistenza di Harrison sul fatto che Luka dovesse giocare uno scrimmage, Doncic si offrì di allenarsi con i Texas Legends, la squadra affiliata dei Mavericks alla G League, nella vicina Frisco. E a quel punto è arrivata la trade.