Brescia, Poeta "5 mesi da sogno in una squadra dalla forte chimica"

Brescia, Poeta "5 mesi da sogno in una squadra dalla forte chimica"
© foto di Gilardi/Ciamillo

L'allenatore della Germani Brescia Peppe Poeta ha parlato in vista del girone di ritorno della sua Germani Brescia, attualmente capolista alla vigilia della prima di ritorno del campionato di serie A, nell'intervista realizzata da Giulia Arturi per La Gazzetta dello Sport in edicola oggi. Una avventura da head coach esordiente assoluto iniziata nel migliore dei modi, della quale Poeta racconta caratteristiche e piccoli segreti. 

Verso i playoff. “Il ritorno sarà ancora più competitivo e intenso. Le squadre si rinforzano, le lotte per playoff e salvezza si fanno più tese. Abbiamo approcciato l'ultimo match contro Trento con lo stesso spirito degli albi: ho detto ai ragazzi di non concentrarsi troppo sul risultato della singola gara, ma di continuare a giocare come stiamo facendo dal 18 agosto, con serenità”.

Cosa sta imparando Poeta in questi primi mesi da head coach. “Sono stati 5 mesi da sogno, in cui ho apprezzato la condivisione con uno staff e una società eccellente, e per questo ringrazio l'amministratore delegato Mauro Ferrari. Ogni giorno è una mia prima volta e si impara sempre, mi godo il viaggio. Mi piace. La più emozionante? La prima vittoria. La chimica che si è creata tra squadra e città è una delle cose di cui vado più orgoglioso”.

Che caratteristica non deve mai mancare in una sua squadra. “L'entusiasmo. È la benzina che fa superare stanchezza, momenti difficili e che esalta quando le cose vanno bene. È un booster. Vinciamo per l'unione che abbiamo creato tra noi e per il modo in cui lavoriamo. Non stiamo bene insieme perché vinciamo, è il contrario. Stiamo giocando una bella pallacanestro in attacco, grazie ai grandi interpreti che abbiamo, dobbiamo crescere in difesa”.

Una cosa che coach Poeta ha imparato dai suoi maestri, Messina e Pozzecco. “Messina è stato fondamentale per la metodologia e la conoscenza del gioco. Pozzecco mi ha aiutato nella transizione da giocatore ad allenatore. La gratitudine, importante nella vita, nei loro confronti ci sarà sempre. Il passaggio è stato facile, non ho fatto in tempo ad accorgermene: a Milano la stagione è lunga e la richiesta è esigente, così come in Nazionale. Sono entrato in un vortice bellissimo”.