Longobardi dà fiducia alla Scandone: Sacripanti ed Alberani coppia vincente

Il memorial Carlo Longobardi, intitolato al pioniere del settore conserviero e fondatore della Fratelli Longobardi, oggi gestita dal patron della Givova Scafati, Aniello Longobardi, rappresenta l’occasione per ritrovare proprio il numero uno del basket scafatese. Appassionato a 360 gradi del mondo della palla a spicchi, è da sempre legato alla Scandone da un sincero rapporto di amicizia e di partnership commerciale. Il torneo è il pretesto per rivendicare, non senza orgoglio, la qualità del movimento cestistico dell’intero meridione. “Abbiamo cercato proporre il meglio del basket meridionale. Ad Avellino, Brindisi e Capo d’Orlando poi ci lega anche un rapporto di sincera amicizia. Sarebbe stato meraviglioso pensare di poter invitare altre formazioni, penso a Caserta e Reggio Calabria su tutte, ma è evidente che ciò avrebbe travalicato il classico format del torneo estivo e sarebbe stato troppo dispendioso sia economicamente, ma soprattutto dal punto di vista organizzativo”. Scafati è tra le più formazioni più interessanti del girone Ovest di serie A2 alle spalle della corazzata Reggio Calabria (Spinelli, Mordente, Freeman, Crosariol). Longobardi ha scelto coach Perdichizzi, specialista del campionato di A2: “Mi piacciono i coach con una forte personalità che però abbinino a questa il grande lavoro in palestra”. Confermato il centro americano Jeremy Simmons protagonista in A2 Silver “ha avuto richieste anche da Cantù e Varese”, è arrivato il play Josh Mayo, uscita dall’accordo con Caserta una volta che i bianconeri hanno avuto la certezza di essere ripescati in A. “L’amico Nicola Alberani ci ha dato una mano mettendoci sulle tracce del giocatore alla luce dei trascorsi comuni a Roma”. Nel roster anche un ex Scandone, Nicholas Crow, reduce da una stagione in massima serie a Pesaro. Il grande colpo sfumato è legato al nome di Marques Green: “Era il nostro primo obiettivo di mercato, ma non siamo riusciti a convincerlo a scendere di categoria”. Quella degli scambi tra Avellino e Scafati è una tradizione lunga in entrambe le direzioni. Tanti i giocatori che hanno vestite entrambe le canotte: Massie, Jamison, Radulovic, Lauwers, Spinelli giusto per citarne alcuni a testimonianza della grande vicinanza tra i due sodalizi, ma anche della grande stima che il patron scafatese ha nei confronti della realtà cestistica avellinese: “La Sidigas è la mia seconda squadra. Apprezzo molto la capacità di fare gruppo, l’unità d’intenti, la costanza, la forza, la voglia, di società, imprenditoria locale e del pubblico che è sempre lì anche nei momenti più difficili. Restare per sedici anni in serie A non è impresa da poco”. I risultati delle ultime stagioni hanno attirato qualche critica nei confronti di De Cesare. “Lui ha una gestione molto attenta. E’ chiaro che nello sport non si può operare così come in un’azienda ordinaria. Ha una particolare attenzione alla forma contrattualistica. Ciò può portare a qualche lungaggine, ma alla fine i giocatori arrivano ed i roster sono sempre di primo livello. Il passato ha dato lustro ad Avellino ma il futuro era molto a rischio. Se non ci fosse stata la Sidigas sarebbe stato tutto molto più difficile. Credo che questa estate abbiano fatto un grosso lavoro con il budget a disposizione. Sacripanti è tra i miei allenatori preferiti ed Alberani è uno dei direttori sportivi più illuminati nel panorama nazionale. Se potessi dare un consiglio a De Cesare sarebbe proprio questo: dare ampia fiducia a questa coppia che è davvero super”.