Aldo Corno: "Vado ad allenare in Mozambico a 74 anni, è un regalo"

Aldo Corno: "Vado ad allenare in Mozambico a 74 anni, è un regalo"

Aldo Corno, ex allenatore della grande Comense e una vita dedicata alla pallacanestro femminile, si era definitivamente ritirato dal basket pochi mesi fa dopo l’ultima stagione a Giussano alla bella età di 74 anni. Sembra però che abbia avuto un ripensamento, come ha raccontato a La Provincia di Como (link per l'intervista completa): "Un mese e mezzo fa mi chiama un mio carissimo amico di Roma, Gianni Santi. Mi dice: sono qui con mio figlio Simone che deve farti una richiesta, e me lo passa. Non lo sentivo forse da vent’anni. Ho un’idea folle, mi fa lui, perché non vieni ad allenare una squadra femminile in Mozambico?"

Aldo Corno racconta come la famiglia Santi, cominciando da nonno Dante che lo portò adolescente alla Lazio, sia legata a lui a doppio filo. E alla fine si arriva a Simone che la vita ha portato in Mozambico: "dove fino a due anni fa è presidente della Camera di Commercio Italiana. In Africa esporta il Progetto Colors e riesce a costruire diversi centri che danno sostegno e opportunità di istruzione e di riscatto a migliaia di giovani della capitale. E nasce una squadra che chiama Lazio Basket Maputo. Sarò l’allenatore di questa squadra per i playoff. Una forma di volontariato. Dal 14 al 31 ottobre 14 partite tutte a Maputo. Partiamo io e mia moglie il 30 settembre, e vivremo in casa con i Santi di cui siamo amici da una vita." 

Pronto alla nuova avventura con tutte le raccomandazioni del caso da parte del cardiologo, Aldo Corno vede in questa esperienza un cerchio che si chiude: "La cosa che mi ha convinto è stato quando Simone, al telefono, mi ha parlato di un termine portoghese, legado, che significa eredità, lascito. Un dono che rimarrà per tutta la vita. Ebbene io, che ho avuto la fortuna di fare una carriera importante, cercherò portando la mia esperienza di lasciare in dono qualcosa a queste ragazze. E poi: ho iniziato la carriera alla Lazio e la finisco alla Lazio. Era segno del destino. Un regalo."