Parigi 2024 aggrava il flop della Nazionale azzurra di Pozzecco e Petrucci

06.08.2024 07:48 di  Umberto De Santis   vedi letture
Parigi 2024 aggrava il flop della Nazionale azzurra di Pozzecco e Petrucci
© foto di fiba.basketball

La classifica del gruppo C al torneo di pallacanestro dei XXXIII Giochi olimpici di Parigi è particolarmente impietosa nei confronti della Nazionale azzurra di Gianmarco Pozzecco anche se non ve ne fa parte. Cosa dice. Siamo passati dal quinto posto di Tokyo di Romeo Sacchetti a qualcosa di molto peggio di una mancata qualificazione, che ci poteva stare e che vede altre nazionali forti al palo (pensiamo a Lituania e Slovenia). Il pubblico che non fu determinante a Torino per battere la Croazia nel 2016 lo è stato a San Juan per spingere la vittoria nel preolimpico a Porto Rico. Per il resto noi e i lituani abbiamo visto passarci avanti una squadra che ha collezionato zero vittorie e -71 nella differenza canestri. Non solo: vedendo le partite giocate e il livello qualitativo delle avversarie, soprattutto sul piano fisico e atletico, è possibile che questo dislivello della pallacanestro degli italiani nei confronti del resto del mondo sia destinato a rimanere tale a lungo, in assenza di una qualsiasi idea programmatica della FIP a riguardo.

A sfavore dell'attuale presidente federale Petrucci giocano infatti le pervicaci convinzioni espresse per anni: di avere nei moschettieri NBA (Belinelli, Datome, Gallinari e Melli) la "Nazionale più forte di sempre"; un odio autarchico nei confronti dei naturalizzati di cui si sta servendo anche Team USA con Joel Embiid, camerunense di passaporto francese, convinto poi a prendere quello statunitense; la tendenza a voler mettere bocca nelle questioni tecniche per i suoi giochi politici - come il "regalo" a Ferrari della italianizzazione di Petrucelli che come si è visto non poteva essere un valore aggiunto alla Nazionale perché comunque forniti nel ruolo, quando sarebbe servito un lungo di grande presenza fisica -. Letto l'inconsistente programma elettorale che è stato reso noto e l'enfasi posta sui 25 playground all'anno per quattro anni, non necessariamente nuovi ma anche da riqualificare, i fumosi progetti come l'evento "Allenare le Azzurre" e "una tavola rotonda con i Commissari tecnici di altre discipline e allenatori di A1 femminile" ci viene il dubbio che qualcuno non sappia di cosa si sta parlando né abbia contezza della gravità della situazione.

I dati di fatto smentiscono la propaganda. A marzo Pozzecco strillava "Situazione basket italiano florida". A giugno il proclama elettorale di Protani e del Consiglio LBF "un importante processo di crescita e visibilità, con un lavoro costante da parte di tutte le componenti e una progettualità frutto della preziosa collaborazione tra LBF e FIP" si è rivelato un flop colossale con le rinunce di tre società alla serie A1 e il mancato colpo di coda con Alghero che dovrebbe portare a dimissioni spontanee immediate e subito accettate. 

Tornando alla Nazionale. Se si dovesse ragionare come fosse un argomento tecnico il "legame con la maglia" (parole espresse dal CT Pozzecco ogni due per tre come in questo link) dovremmo prendere atto che i giocatori del Sud Sudan o del Brasile ne hanno avuto più dei nostri? Certo che no. Anzi i sudanesi hanno impressionato Svetislav Pesic al punto da affermare che fra 10 anni il gioco della pallacanestro andrà in quella direzione: fisicità e atletismo, corsa e tiro veloce con tante triple tentate. Opinabile, ma questa è una analisi tecnica seria. Una roba che in Italia non si fa più da quasi venti anni.