LBA riparte tra la fame di Valerio Antonini e la pancia piena di Ettore Messina

Due modi antitetici di presentarsi davanti ai fan e all'opinione pubblica: quale dei due fa il bene per la popolarità del basket?
28.08.2024 23:55 di  Umberto De Santis   vedi letture
LBA riparte tra la fame di Valerio Antonini e la pancia piena di Ettore Messina
© foto di Pappalardo/Ciamillo

Da lunedì 26 agosto, con il primo allenamento di squadra ufficiale per Olimpia Milano e Virtus Bologna, si può dire che la stagione della serie A di pallacanestro LBA è davvero cominciata. L'intelaiatura delle 16 squadre al via è stata rinnovata e completata con le operazioni di mercato, che sono quelle che creano interesse tra i tifosi e gli appassionati in genere. Creare interesse intorno al movimento è una cosa per cui dentro e fuori la NBA lavorano una montagna di addetti anche con stipendi che farebbero invidia a molti cestisti professionisti. Draft e free agency toccano picchi di audience che durano svariate settimane nella off season (con buona pace degli integralisti della lingua italiana, il basket è argomento di contaminazione anche linguistica) e tengono banco nei periodi in cui non ci sono competizioni.

Della esperienza americana però non rimane traccia nella gestione mediatica che dovrebbe essere tra i compiti di Legabasket. Qui ogni società si muove per i fatti propri e non c'è nemmeno un canovaccio comune. Probabilmente c'è anche qualche presidente che ritiene la comunicazione social un affannarsi inutile, uno spreco di soldi e di risorse (che qualche volta non ci sono). E qualcun altro invece la fa impeccabilmente dal punto di vista tecnico anche se sempre abbastanza slegato dal contesto LBA: nella NBA succede tutto il contrario, ne parleremo un'altra volta. Ci vogliono storie e contenuti, lo ha detto anche Trinchieri al Messaggero Veneto. Ma chi cerca spunti viene troppo spesso zittito in malo modo o contestato da pseudoleoni da tastiera. Per fortuna di Umberto Gandini adesso c'è una novità che sta già sparigliando le carte e facendo salire la audience. Sembra di essere tornati a quella promozione della Fortitudo Bologna in serie A che l'anno dopo fece gridare al miracolo di aumento di pubblico la Legabasket di Egidio Bianchi… (il "mercato" della Effe è ben più grande delle due retrocesse di allora messe insieme).

Valerio Antonini, con la sua Trapani Shark, si presenta alla grande sul palcoscenico della serie A: investe soldi con una grande fame di vittorie; riporta allenatore di primo livello in LBA e fa scendere in Sicilia atleti che forse manco sapevano che quella regione esistesse nel palinsesto della pallacanestro; andrà alle partite scontando un Daspo per aver perculato chi gli sputava addosso insultandolo e uscendone innocente. Un esordio con il botto ancora prima che si levi una palla a due. Dai saluti alla LNP "gestita come un fast food sudamericano" il 19 giugno, Antonini ha rilasciato almeno una quindicina tra dichiarazioni e conferenze stampa offrendo sempre il suo punto di vista, magari con qualche scivolata nell'eleganza, alle domande più svariate che gli sono state fatte anche in relazione alla sua attività di lavoro (che magari ad altri sono state risparmiate, pur trattandosi di problemi giudiziari). Ieri si è attribuito il 30% della presenza mediatica nel panorama del basket, noi pensiamo che non abbia esagerato benché il pubblico del "mercato" di Trapani non abbia quella consistenza. "Meditate, gente, meditate" diceva Renzo Arbore in un claim degli anni '80.

Il suo opposto mediatico non può che essere il presidente delle basketball operations dell'Armani Milano Ettore Messina. Né in tale veste, né in quella di coach dell'Olimpia, dal 18 giugno (ospite su IcaroTV), non ha rilasciato alcuna dichiarazione né svolto alcuna conferenza stampa fino ad oggi. Ci sarebbero stati argomenti per farle: come chiarire il siluramento di Nicolò Melli, sintetizzare gli esiti della vacanza a Las Vegas per la Summer League, commentare di persona gli annunci ufficiali degli ingaggi di nuovi giocatori, districare le polemiche sul contratto di Shields da adeguare, magari confutare i nostri appunti sulla riduzione del budget. Tutte cose che un Popovich qualsiasi sarebbe costretto a discuterne un giorno si ed uno no negli States. Ma forse è meglio così: nella succitata ultima intervista su Icaro TV, alla domanda del conduttore Alberto Bortolotti se ci fosse un annuncio di mercato in arrivo, l'allenatore dell'Olimpia rispose di essere stato alcuni giorni in vacanza in montagna e di non sapere nulla in proposito oltre alla sua conferma come coach. Avrebbe dovuto rivolgere la domanda al presidente delle basketball operation del club milanese, visto che la mattina seguente si parlava solo del ritorno di Zach LeDay. Un classico caso di sliding door? Servire un assist a Bortolotti, soltanto dicendo che una frase come "Ci sarebbe una novità in arrivo, ma non posso anticipare i tempi", avrebbe fatto bene al programma e alla pallacanestro. Pancia piena?