NBA - L'analisi del mercato a stelle e strisce verso la stagione 2023/24

14.08.2023 09:30 di  Stefano Bonelli  Twitter:    vedi letture
NBA - L'analisi del mercato a stelle e strisce verso la stagione 2023/24

È un'estate torrida in NBA, caratterizzata dalle telenovelas di Lillard e Harden - che continuano a tenere banco - e dalle tante firme che hanno movimentato la free agency e cambiato volto a diverse squadre.

LE DUE SUPERSTAR SCONTENTE. Una star insoddisfatta e insofferente che chiede di essere scambiata è ormai un 'must' per il mercato NBA e anche quest'estate il film si ripete, raddoppiando addirittura gli attori protagonisti: Damian Lillard e James Harden. Le point guard di Portland e Philadelphia hanno chiesto la cessione alle rispettive franchigie, indicando negli Heat e nei Clippers le proprie destinazioni preferite. Tuttavia sia la squadra della Florida che quella della California non sembrano avere a disposizione dei pacchetti in grado di soddisfare le richieste di Blazers e Sixers, dovendo dunque muoversi alla ricerca di un terzo team che possa aiutarle per facilitare il buon esito delle trattative. Se i Blazers si sono già tutelati (in caso di addio di Lillard) con la scelta di Scoot Henderson la notte del draft, lo stesso non si può dire dei 76ers. Daryl Morey, GM di Philadelphia, ha sì a roster il possibile sostituto naturale di James Harden (Tyrese Maxey), ma dovrà cercare di ricavare dall'ex Houston Rockets un'altra stella - o almeno un paio di role player di alto livello - da affiancare a un Joel Embiid che non sembra più convinto di un futuro a vita nella città dell'amore fraterno. Con l'estate che avanza e i training camp sempre più vicini, una soluzione dovrà essere trovata in tempi brevi, sia per Lillard che per Harden.

LE STELLE GIÀ SCAMBIATE. Per due star che aspettano ancora di essere cedute, ce ne sono altre che hanno invece già cambiato aria: Bradley Beal, Kristaps Porzingis e Chris Paul. L'ormai ex giocatore chiave dei Washington Wizards ha definito la sua partenza dalla capitale in direzione Arizona, per andare a formare un nuovo trio delle meraviglie con Durant e Booker (ai quali si aggiunge anche Ayton) in quel di Phoenix. I Suns per accaparrarsi le prestazioni di Beal hanno dovuto impacchettare "solamente" Chris Paul, Landry Shamet, cinque scelte al secondo giro e quattro pick-swap. Neanche il tempo di arrivare a DC e CP3 è stato immediatamente spedito dai Wizards ai Golden State Warriors, in una trade che ha visto salutare la baia Jordan Poole e Patrick Baldwin Jr, che faranno parte del nuovo young core di Washington, pronta ad entrare in modalità rebuilding avendo ceduto anche Porzingis ai Celtics. Dal lungo lettone il nuovo GM dei Wizards, Will Dawkins, ha ricavato l'azzurro Danilo Gallinari e Mike Muscala da Boston, ai quali si è aggiunto Tyus Jones da Memphis, in una trade a tre squadre che ha visto Marcus Smart lasciare i verdi dopo nove stagioni per vestire dal prossimo ottobre la canotta dei Grizzlies.

I PROTAGONISTI. La free agency NBA è un appuntamento sempre speciale e attraverso il quale alcune squadre possono cambiare la propria posizione all'interno della lega grazie allo spazio salariale a disposizione. Quest'anno i grandi protagonisti sono stati gli Houston Rockets, che dopo aver assunto Ime Udoka come nuovo head coach, hanno investito gli oltre 80 milioni di cap space liberi. In Texas sono dunque atterrati Fred Van Vleet (triennale da 130 milioni), Dillon Brooks (quadriennale da 80 milioni), Jock Landale (24 milioni in 4 anni) e Jeff Green (16 milioni in 2 anni). Con queste firme e con la scelta di Amen Thompson la notte del draft, i Rockets si candidano per tornare a competere per la post season, aspirando ad un posto ai play-in a ovest. Protagonisti assoluti della free agency sono stati anche i Phoenix Suns e i Los Angeles Lakers. I primi hanno puntellato un roster poco profondo con gli arrivi di Eric Gordon, Yuta Watanabe, Keita Bates-Diop, Drew Eubanks e Chimezie Metu, oltre al ritorno di Damion Lee. I Lakers hanno invece confermato con due nuovi contratti sia Rui Hachimura che Austin Raeves, grandi protagonisti dell'ultima run playoff dei giallo-viola e hanno portato alla corte di LBJ un trio composto da Gabe Vincent, Jaxson Hayes e Cam Reddish.

VINCITORI E VINTI. Come spesso accade a causa dell'innalzamento del salary cap, i veri vincitori della free agency sono i giocatori, che riescono a strappare contratti migliori rispetto al passato. Un esempio su tutti è Van Vleet, ma anche Desmond Bane e Jerami Grant possono vantare rinnovi contrattuali tutt'altro che malvagi (207 milioni in 5 anni per il giocatore dei Grizzlies e 160 per quello dei Blazers). Un altro vincitore di questa free agency è senza dubbio Draymond Green, che nonostante i rumors durati tutta la stagione riguardanti un suo possibile passaggio ai Lakers, ha rinnovato per quattro ulteriori annate a 100 milioni complessivi con i Golden State Warriors, vedendo pure impacchettare e spedire a Washington Poole, con il quale era venuto alle mani ad inizio stagione. Possono festeggiare anche Jaylen Brown e Anthony Davis che con le estensioni contrattuali firmate andranno a guadagnare oltre 60 milioni l'anno. Tirano un sospiro di sollievo i Dallas Mavericks che hanno visto Kyrie Irving restare in Texas prolungando il proprio contratto con la franchigia di Mark Cuban, anziché ringraziare e salutare lasciandola in braghe di tela. Per concludere l'elenco dei vincitori non è possibile non citare i San Antonio Spurs, che con la scelta numero uno al draft (trasformata poi in Victor Wembanyama) hanno fatto bingo per la terza volta nella loro storia. Chi sorride meno sono invece i Denver Nuggets e i Toronto Raptors. I campioni in carica hanno perso Bruce Brown (accasatosi agli Indiana Pacers con un biennale da 52 milioni di dollari), mentre i canadesi continuano a restare nel limbo, con Masai Ujiri incapace di prendere il coraggio a due mani e rifondare la franchigia su Scottie Barnes, cedendo O.G. Anounoby e Pascal Siakam.

DALL'EUROLEGA ALL'NBA. Tra i tanti movimenti della free agency bisogna segnalare anche il salto dall'Europa agli Stati Uniti degli ultimi due MVP dell'Eurolega, ovvero Vasilije Micic e Sasha Vezenkov. Il serbo ha messo fine a una telenovela che si ripeteva ogni estate firmando un triennale da 23.5 milioni di dollari con gli Oklahoma City Thunder, che avevano acquistato i suoi diritti nel 2020 dai Philadelphia 76ers (squadra che lo aveva draftato con la pick 52 nel lontano 2014), mentre il bulgaro (scelto nel 2017 con la 52° scelta dai Brooklyn Nets) è approdato ai Sacramento Kings con un contratto di tre anni dal valore di 20 milioni di dollari complessivi. I californiani, vera sorpresa della passata stagione, con la firma dell'ex Olympiacos vogliono aggiungere pericolosità dal perimetro grazie ad un tiratore dal 40% da tre punti nella scorsa campagna di Eurolega. I Thunder invece metteranno Micic alla guida del secondo quintetto, utilizzandolo sia come creator primario che per i compagni, tassello mancante nella passata stagione per una giovane OKC arrivata ad un passo dai playoff.

I FREE AGENT ANCORA LIBERI. Il meglio ha ormai trovato casa, ma sul mercato sono ancora disponibili alcuni giocatori interessati, tra cui Christian Wood, PJ Washington, Kelly Oubre Jr, Tj Warren e Hamidou Diallo.