Trapani Shark, il primo posto carica Repesa: "Abbiamo margini di miglioramento"

Trapani Shark, il primo posto carica Repesa: "Abbiamo margini di miglioramento"
© foto di Castoria / Ciamillo

Il primo posto in classifica alla prima giornata di ritorno, pur in coabitazione con altre tre squadre, non è un punto di arrivo per l'allenatore della Trapani Shark Jasmin Repesa. Partendo proprio da questo exploit per una matricola della serie A, il coach croato è stato intervistato da Piero Guerrini su “Tuttosport”, per fare una riflessione su questi sette mesi, da luglio 2024 a oggi, vissuti così intensamente e sulle prospettive per la seconda parte della stagione in cui gli impegni saranno sempre più importanti e complessi, a partire dalla imminente Coppa Italia.

Il volo non facile della Trapani Shark in questa stagione. “Avevamo sette giocatori rimasti dalla A2, grazie al budget messo a disposizione dal presidente Antonini, dalla società, abbiamo preso ottimi giocatori d'esperienza e altri emergenti come Robinson che dopo Nba e G-League aveva giocato mezza stagione per non retrocedere nel Breogan. Avevamo dunque due nuclei, uno arrivato dalla A2 e uno d’Eurolega: mondi e principi diversi, abitudini diverse. Non è stato facile perché avevo sottovalutato il caldo estivo a Trapani. In palestra si scivolava, per dieci giorni abbiamo fatto quasi nulla. E dopo la preparazione in montagna abbiamo di nuovo sbagliato a giocare un torneo e due amichevoli in casa. Sempre per il troppo caldo. Così abbiamo perso per infortuni alcuni giocatori, come Pleiss, Galloway, Notae. E all'inizio abbiamo perso in casa davanti all'entusiasmo della nostra gente due partite lottatissime con Virtus Bologna e Tortona. Ma poco alla volta siamo riusciti a migliorare con il lavoro quotidiano tutta la settimana in palestra, che è il mio segno distintivo”.

Adesso Repesa vuole alzare ancor di più l’asticella. “Ma io vedo margini importanti. Adesso siamo in grado di giocare 20 minuti come voglio io, difendendo duro per andare in transizione e contropiede. Passandosi la palla per trovare il tiro migliore, con il giocatore libero e lo spazio per andare a rimbalzo con gli altri. Altrimenti non è un buon tiro. Ci sono tanti giocatori abituati a essere la prima punta, perché le squadre passate glielo chiedevano. Bisogna ricercare sempre la soluzione migliore”.

Cosa lo ha convinto a tornare a Trapani. “La passione, l'entusiasmo del presidente Antonini mi hanno conquistato. Mi aveva già cercato la scorsa stagione quando avevano perso la Coppa Italia di A2, ma io non potevo. Mi ha convinto in estate la sua idea e la sfida, importante, con un budget di rispetto. E poi mi ha conquistato l'entusiasmo intorno alla squadra, di tutta una città. Lo dico, è un privilegio allenare in questo ambiente. Qui i biglietti costano, eppure vanno esauriti prestissimo”.

Dove può arrivare la Shark. “Per quanto riguarda noi, io voglio vedere progressi ogni settimana Non conta una vittoria in più o in meno, ma la mentalità, la qualità, l'etica del lavoro, la competitività. Dove arriveremo dipenderà anche dagli altri. E dalla sorte. A volte basta un tiro, basta un Ruben Douglas. Bello e giusto che la Fortitudo abbia ritirato la maglia di Ruben”.