Stefano Pillastrini "Questo protezionismo protegge i veterani e allontana i giovani"

Stefano Pillastrini "Questo protezionismo protegge i veterani e allontana i giovani"
© foto di Canu/Ciamillo

Stefano Pillastrini, attuale coach a Cividale in serie A2, è considerato un vero esperto nel lancio dei giovani ("ho vinto di più con loro che con i vecchi") e ha esposto alcune delle sue idee sul futuro della pallacanestro italiana in questo momento di crisi nella produzione dei ricambi generazionali sulle colonne del Corriere di Bologna.

Protezionismo vero e protezionismo presunto. "Io vengo da un'epoca in cui il protezionismo c'era sul serio. Serie A con due americani e basta, giovani coccolati, pesanti investimenti sul vivaio perché poi si facevano soldi veri vendendo i cartellini. Eppure producevamo grandi giocatori, andavamo alle Olimpiadi ed eravamo competitivi con il mondo slavo. Da quando è saltato quello schema, e parlo di molti anni fa, non abbiamo fatto altro che mandare i ragazzi allo sbaraglio. Sono un convinto assertore del protezionismo. Ma non quello che c'è adesso, che non protegge nulla se non i veterani italiani a cui poi giocare minuti veri interessa poco, fanno il cambio dell'americano e guadagnano bene. Un vero protezionismo sui giovani non c'è. Non è vero che se un ragazzo è bravo il posto per giocare lo trova, oggi è difficilissimo anche per i migliori. Ed è logico che nessuno investa, formare giovani dà ritorni economici irrilevanti."

Qualche proposta. "Almeno dalla A2 in giù imporre la presenza dei giovai. In campo, non nel roster. Rivedere la lunghezza inutile dei campionati giovanili perché contano i singoli e non le vittorie di squadra. Specie i centri, che all'inizio spesso ti fanno perdere, così restano indietro. Credo sia una questione culturale: in Spagna se uno merita gioca anche nel Real Madrid. L'Under 17? E' eccellente, così come la Under 20. Ma vedremo quanti di questi talenti troveranno da giocare sul serio."