A2 - Nardò, Mecacci: "Contro Cantù ce la siamo giocata, viste le facce giuste"

A2 - Nardò, Mecacci: "Contro Cantù ce la siamo giocata, viste le facce giuste"

5 vittorie in 19 partite non possono essere un bilancio soddisfacente per HDL Nardò Basket al termine del girone d'andata. Manca qualcosa nei conti del club granata, che ha perso quasi tutti gli scontri diretti e che si porta dietro dall'inizio lacune e limiti irrisolti. Con l'arrivo di coach Matteo Mecacci è iniziato un nuovo corso che sta migliorando lentamente il Toro nella sua fisionomia di squadra da battaglia e che ha visto ieri sera sul campo di Cantù probabilmente la sua versione migliore. Difficile fare meglio contro un avversario di caratura elevatissima e contro un gigante come Grant Basile, decisivo nei passaggi più delicati della sfida. Anche se qualche rimbalzo in più (ma il mismatch a favore dei padroni di casa era ampiamente prevedibile) e soprattutto una mira più precisa dall'arco (qui invece i conti non tornano con ben 26 tiri non andati a bersaglio) avrebbero forse scritto una storia diversa di questa partita.   

"Complimenti a Cantù - ha detto Matteo Mecacci - che ha giocato una buonissima partita in difesa, nonostante l'assenza di un giocatore fondamentale come McGee. Non ne faccio mistero, sono arrabbiato, perché oggi ce la siamo giocata. Abbiamo avuto il merito di non lasciarla mai, cosa che era successa in altre partite. Abbiamo avuto una intensità soddisfacente, però il match lo abbiamo perso per un break stupido sul 29-28 sul finire del secondo quarto, dove abbiamo perso due volte Basile. E quel disavanzo ce lo siamo portati sino alla fine. Anche se abbiamo provato a ricucire, a tre minuti dalla fine del terzo quarto eravamo a 4 punti, poi ci è sfuggito qualche dettaglio. Che ovviamente non va bene. Però, come ho detto alla squadra, se cominciamo ad avere una identità difensiva, cosa che a questa squadra è mancata sino ad oggi, possiamo competere e possiamo essere efficaci anche su un campo difficile come questo e contro avversari come Cantù. Che oggi ha fatto valere la sua fisicità, in certi momenti, con Baldi Rossi, Basile, Hogue, Burns e Possamai, era veramente enorme. Noi avevamo bisogno di una percentuale da tre migliore, perché siamo riusciti a costruire dei tiri più che buoni. Il tiro da tre era una chiave della partita, sapevamo che per noi oggi arrivare in mezzo era complicato. E avevamo anche bisogno di fare meglio a rimbalzo, dove Cantù ci ha soffocati. Però, ripeto, ce la siamo giocata".

Mecacci sa cosa serve alla sua squadra, sa cosa va e cosa ancora non va. Nella lista delle notizie positive la circolazione di palla, l'atteggiamento difensivo, una certa resilienza alle difficoltà di ogni partita, la fiducia ritrovata di qualche singolo. Nell'altra lista, invece, l'attenzione ai dettagli (che sfuggono puntualmente) e il deficit numerico e di taglia del roster (ma qui il mercato porterà novità). "È chiaro - ha aggiunto il coach - che abbiamo bisogno di mettere un altro corpo in mezzo all'area, altrimenti siamo troppo piccoli e facciamo fatica. Ma se facciamo un bilancio, stasera abbiamo fatto una buona partita. L'onore delle armi lascia il tempo che trova, perché bisogna vincere le partite. Oggettivamente le facce dei miei oggi erano quelle giuste, poi è chiaro che abbiamo bisogno di un contributo maggiore di alcuni giocatori. Ho visto circolazione, ho visto giocatori che si cercavano, perché fare 60 punti con 19 assist è un fatto positivo". Domenica comincia il girone di ritorno (a Torino). Il calendario aiuta a resettare mentalmente e a provare a scrivere un nuovo cammino.