Bruno Cerella e il ritiro a fine stagione con l'amico Marino: "Ci siamo detti smettiamo insieme"
Intervistato da Il Giorno, Bruno Cerella ha parlato a distanza di pochi mesi dal suo ritiro dal basket giocato. "Come si trovano motivazioni? Le trovo giocando in squadre che hanno obiettivi importanti", dice l'ex Olimpia, oggi alla Blu Basket Treviglio. "Lavoro insieme ai miei compagni per raggiungere qualcosa di bello. Alla mia età è bellissimo poterlo ancora fare. Ti svegli con uno stimolo diverso, ti siedi a tavola a mangiare rispettando il tuo corpo. È prendersi cura di sé stessi con la consapevolezza di avere uno scopo".
Sul ritiro. "Alcune persone scherzano e dicono che non smetterò, invece, sono consapevole che la mia scelta anticipata nasca dal fatto che mi voglia organizzare e responsabilizzare. Ho avuto la fortuna di creare una vita fuori dal campo molto appagante, sono felice e orgoglioso che lo sport abbia fatto parte di me. Mi ritengo una persona fortunata per tutto ciò che ho vissuto. L’ho cercata questa fortuna e mi sono dato la possibilità di scegliere quando smettere e di farlo consapevolmente con serenità".
Cerella finirà con l'amico Tommaso Marino. "Sì, così facciamo una grande festa insieme (ride, ndr). A parte gli scherzi, è stata una cosa un po’ voluta, ci siamo detti smettiamo insieme, è una cosa bella. C’è una scusa in più per festeggiare tutta la nostra carriera e l’amicizia".
I due portano avanti il progetto Slums Dunk. "La nostra missione è quella di promuovere valori per la vita attraverso lo sport. È un bellissimo modo di tirare fuori i ragazzi dalla strada, che in quei contesti significa droga, prostituzione, criminalità, violenza. Coinvolgiamo, con le nostre attività, ragazzi in ambiti puliti che possono avere un impatto e migliorare la vita. Oggi siamo presenti in quattro continenti e siamo super felici, perché già farlo in un solo paese è difficile. Ci siamo consolidati in Cambogia, in Argentina, Kenya, Zambia e nel territorio italiano ed è una cosa molto importante per noi. La nostra idea è quella di accorciare le distanze culturali del mondo con lo sport".