Lega A - Cantù, come si è tornati a parlare di pallacanestro dopo settimane difficili
Si è tenuta quest’oggi a Cermenate (CO), presso la sede della Pallacanestro Cantù, una conferenza stampa in cui sono state illustrate a stampa e tifosi (tramite una lunga diretta Facebook) importanti novità sul presente e sul futuro del club. Accolti da una numerosa schiera di giornalisti e fotografi, un team capitanato da Angelo Passeri – presidente di Tutti Insieme Cantù Srl – ha sviscerato dettagli e aneddoti sul passaggio di proprietà avvenuto all’inizio della scorsa settimana, al termine di una estenuante trattativa. «È stata una trattativa lunga e complicata – ha raccontato proprio Passeri, numero uno dell’azionariato popolare canturino - che ci ha poi portato alla conclusione di un’operazione costruita da svariati componenti, alcuni dei quali qui al mio fianco. Certamente, la rappresentanza giuridica formale è quella di TIC, che ad oggi detiene in parte direttamente ed in parte indirettamente tramite la Pianella Srl il 100% delle azioni della Pallacanestro Cantù, tuttavia non si tratta dell’unico componente. Antonio Biella ci ha supportato sia a livello tecnico sia mettendo una firma che per noi è fondamentale, relativa al rinnovo contrattuale della partnership con la sua azienda per le prossime due stagioni. Oltre a tutti gli altri componenti che hanno messo il loro impegno per giungere ad una conclusione, tra cui Davide Marson e Antonio Munafò. La trattativa è stata lunga ma alla fine si è giunti ad un accordo che è l’inizio di un percorso. Oggi siamo a metà strada perché in questi ultimi giorni convulsi e complicati ci siamo dedicati a quella che è la sistemazione delle impellenze principali, dunque controlli Com.Tec e adempimenti collegati per poter continuare a partecipare al campionato di Serie A, così come la ristrutturazione dell’assetto societario e della squadra. Siamo a metà strada perché abbiamo iniziato l’operazione di salvataggio di Pallacanestro Cantù ma, come ho già detto più volte, ad oggi non ce la possiamo fare da soli e, pertanto, abbiamo bisogno del supporto dei partner che già sono qui, che stanno mettendo faccia ed energie, ma abbiamo bisogno anche del supporto di tutti. Sicuramente quello che abbiamo fatto è stato qualcosa di storico perché non ci risulta che ad oggi esista un club che sia al 100% di proprietà di una società di azionariato popolare puro come TIC, quindi questo è certamente un passaggio storico per noi ma anche per il basket italiano».
A seguire, dopo la lunga introduzione di Passeri, la parola è passata ad Andrea Mauri, dirigente responsabile di Acqua S.Bernardo Pallacanestro Cantù, che ha così commentato la conclusione della trattativa: «Lunedì 18 febbraio abbiamo rischiato di perdere la Pallacanestro Cantù. Oggi, però, ci troviamo qui tutti insieme: il passato, il presente e il futuro. Questo è certamente un miracolo. Già da un anno, al fianco di Angelo Zomegnan, si è portato avanti un progetto condiviso dalla proprietà che, nel momento di emergenza, ha significato la salvezza del club. La società è finalmente in mano al territorio, adesso però dobbiamo dimostrare tutti insieme di potercela fare, magari essendo anche collettori di nuove risorse che sicuramente potrebbero venire da altrove.
Il messaggio che io lancio è che mentre abbiamo lavorato per cercare un nuovo proprietario, abbiamo ritrovato Cantù, questo per me è già un grande risultato. In questa ultima settimana abbiamo completato quello che era il percorso Com.Tec al fine di evitare di incorrere in sanzioni e penalizzazioni. Abbiamo, inoltre, lavorato per sbloccare il mercato in modo da sistemare il roster e lo staff. Anzitutto, ieri è stato tesserato Ugo Ducarello, assistant coach di Nicola Brienza, e verrà inserito a livello di organico anche Antonio Visciglia dal PGC. Sono poi stati fatti due cambiamenti all’interno della squadra che ritenevamo opportuni in accordo con lo staff tecnico, firmando tra ieri e oggi due nuovi giocatori, Tony Carr e Tyler Stone, che vanno a completare il roster fino a fine stagione».
A margine dei tanti, tantissimi aspetti extracampo che necessitavano di avere un ruolo primario per il passaggio di proprietà del club, ovviamente non poteva però essere tralasciato l’aspetto sportivo, con coach Nicola Brienza deciso a fare chiarezza: «Il nostro ormai ex capitano, Ike Udanoh, mi ha ribadito la scorsa settimana di voler cambiare squadra. A questo – ha raccontato il capo allenatore dell’Acqua S.Bernardo Cantù – si aggiunge il discorso legato a Tony Mitchell, il quale è attualmente fuori squadra. Se di Udanoh si tratta di una scelta forzata, quella di Mitchell invece è sicuramente una scelta ponderata, non tecnica ma comportamentale, nei confronti e nel rispetto dei suoi stessi compagni, dello staff e del club. Passeri ha giustamente tracciato una linea, ovvero quella di creare serietà all’interno del club, pertanto non potevamo prendere una decisione diversa da questa. Dunque, ci siamo subito attivati, grazie anche all’aiuto di alcuni agenti, a creare una sorta di team composto dal sottoscritto, da Andrea Mauri e dal mio assistente Ugo Ducarello, per cercare di firmare il prima possibile due nuovi giocatori. Di certo, facile non è lo stato. Tuttavia, ne siamo usciti molto bene, ingaggiando un’atleta come Carr che non solo è già stato “vistato” in precedenza ma che è anche un giocatore di grande talento. Quanto al secondo acquisto, Stone presenta un profilo estremamente interessante, in rampa di lancio e dal grande potenziale. Crediamo possa integrarsi bene con il nostro reparto lunghi. Ritrovarci adesso a parlare di pallacanestro giocata non era cosa scontata fino a due lunedì fa, per questo voglio ringraziare ancora una volta Mauri, Passeri, TIC e gli sponsor che hanno permesso tutto questo».
Archiviato il tema legato alla prima squadra, durante la conferenza stampa è intervenuto anche Sergio Borghi, responsabile tecnico del Progetto Giovani Cantù: «In un momento del genere, così delicato, ci sentivamo in dovere di aiutare la Pallacanestro Cantù con importanti forze fresche, cosa che d’altronde stavamo già facendo da diverse settimane con grande piacere. Un aiuto sia a livello di organico, per avere un numero maggiore di giocatori durante le sedute di allenamento, sia al fine di dare una mano a Nicola, grazie all’aiuto di coach Visciglia. Per noi è importante evidenziare che ci sentiamo e ci siamo sempre sentiti il settore giovanile ed il Minibasket della Pallacanestro Cantù, nonostante le vicissitudini degli ultimi anni. Felici e sereni, dunque, di dare il nostro contributo».
Tornando alle vicende extracampo, Antonio Biella – direttore generale di S.Bernardo SpA – si è espresso così: «Negli scorsi giorni ho pensato che questo importante passaggio di proprietà meritasse qualcosa di simbolico che potesse rimanere anche ai nostri tifosi. Ecco perché, quindi, come Acqua San Bernardo, che continuerà a supportare questo progetto, abbiamo deciso di “omaggiare” gli affezionati con una maglietta celebrativa di ciò che è successo il 18 febbraio scorso, accompagnato dal nostro claim “Ogni goccia conta”.
La maglietta (sul retro della quale sono riportate tutte le aziende che hanno sostenuto la Pallacanestro Cantù in questi anni e in questa importante operazione) verrà distribuita al PalaDesio, in occasione della partita casalinga di lunedì 4 marzo contro Brindisi, al costo simbolico di € 10,00. Il messaggio che vogliamo traspaia è che la Pallacanestro Cantù è finalmente nostra, dei tifosi e del territorio. Il ricavato della vendita verrà interamente devoluto in forma di finanziamento da Acqua S.Bernardo a Pallacanestro Cantù, tramite TIC. Questo al fine di dare un esempio al territorio mediante un messaggio non solo di passione ma anche di vero e proprio supporto alla società, di modo da costruire il futuro roseo che la stessa ha avuto in passato».
In chiusura di conferenza stampa gli interventi di Roberto Allievi e Stefano Salice (amministratore delegato di Former/Busnelli SpA), i quali si sono sostanzialmente accodati ai pensieri di Passeri, Mauri e Biella. «Celebriamo un risultato incredibile – ha affermato Allievi - che non è dovuto soltanto ad una persona ma ad un insieme di forze, che ha creato un gruppo di lavoro importante, consentendo di portare a termine la stagione corrente. Adesso TIC deve ampliare il bacino dei propri soci, formando un consorzio che raggruppi aziende del territorio e non solo, che abbiano tutti intenzione di supportare la Pallacanestro Cantù in futuro».
«È stato un vero e proprio atto d’amore, quasi una follia che però ha portato ad un miracolo, perché settimana scorsa rischiavamo davvero di scomparire. Oggi c’è bisogno di tutto il territorio, di vedere il PalaDesio pieno fino all’inverosimile in tutte le prossime partite interne. Tutto questo darebbe una goccia necessaria, per entusiasmo e per chi lavora ogni giorno. Senza un territorio forte una società di Serie A non può esistere» ha concluso Salice.