Intervista a Mauro Liburdi: Bologna, New York, Gallinari e Stella Azzurra

Fonte: www.stellazzurra.it
Mauro Liburdi
Mauro Liburdi

Mauro Liburdi manca da troppo tempo dal mondo del basket professionistico italiano. L'ala - pivot di Cassino, 29 anni, dopo una proficua esperienza negli Usa, si è rimesso in gioco nella DNB e non certo in un team qualsiasi. L'ambizioso Eagles Bologna vuole riportare la Fortitudo ai fasti di un tempo e ha allestito un roster di livello che attraverso i play off si giocherà il salto di categoria e Liburdi sarà senz'altro uno dei protagonisti. Abbiamo intervistato l'ex Ala-Pivot di Jesi e Forlì che attraversa un gran periodo di forma ed è pronto  per rientrare nel basket che conta.

 

Come ti senti fisicamente e come stai vivendo questa esperienza bolognese dato che, secondo le statistiche, hai la media punti per minuto più alta tra tutti i giocatori di Lega A, Legadue, Divisione Nazionale A e B2 con 14, 3 punti in 21,6 minuti per gara (che corrispondono a 26,2 punti in 40' di utilizzo, 0,66 punti per minuto)
“Sto molto bene psicologicamente e sopratutto fisicamente. E in più mi sento motivato e la determinazione e la voglia di far bene mi stanno facendo vivere questa stagione con gli Eagles nel migliore dei modi. I risultati mi danno e ci danno ragione. A Bologna abbiamo un  gran bel gruppo, nello spogliatoio come persone, e nel campo come giocatori, e poi la società è ambiziosa, con un pubblico da serie A, la Fossa dei Leoni, che ci segue ovunque e ci fa sentire costantemente il giusto supporto. Mi sento veramente fortunato, anzi colgo l'occasione per ringraziare Dio, che mi è stato sempre vicino, e la mia famiglia che mi sostiene costantemente ”.
Mauro Liburdi ha vestito maglie importanti nella sua carriera  come quelle di Jesi, Forlì, Firenze, Imola e Latina. Ma ha forse vissuto negli Usa la sua esperienza più importante.
“Negli Stati Uniti sono cresciuto tantissimo come giocatore. Inutile confermare che sono i primi al mondo nel concepire il modo di fare sport. L'università ti dà grandi possibilità e lì ti laurei facendo il professionista. Ho avuto la fortuna di allenarmi con i New York Knicks e di partecipare ai tornei professionistici come Rucker Park e Dyckman affrontando giocatori del calibro di Kevin Durant (Oklaoma City Tunder, NBA) e Ron Artest (Los Angeles Lakers, NBA). A  Dicembre poi, quando sono tornato in Italia ho iniziato ad allenarmi con la Virtus Roma del grande coach Lino Lardo. Loro sarebbero stati anche disposti a tenermi in rosa, ma mi sono reso conto che arrivando a stagione iniziata lo spazio sarebbe stato limitato e così mi sono guardato intorno e, non essendo troppo attratto dalle offerte tra Legadue e vecchia B1, alla fine ho deciso che la situazione per me migliore sarebbe stata sposare il progetto ambizioso degli Eagles di Bologna, e così è stato.”

 

A testimonianza di quanto sia stato importante per Liburdi giocare e confrontarsi con il modo cestistico di oltre oceano abbiamo raccolto anche il parere dell' Assistent coach di Mike D'Antoni nel periodo Knicks, Phil Weber il quale è stato molto gentile a concederci un'intervista telefonica.
“La prima cosa – afferma il tecnico statunitense – che è apparsa chiara a noi tecnici è stata la sua energia, è un gran lavoratore ed ha tanta dedizione che ha dimostrato sia sul campo di basket che in sala pesi con i nostri preparatori. Ha dimostrato grandi doti atletiche, unite a quelle tecniche, specialmente a campo aperto e spalle a canestro. E' una gran persona e gli auguro veramente il meglio per la sua carriera”.

 

Nella sua permanenza a New York Liburdi ha avuto la possibilità di frequentare anche l'Italiano più rilevante di tutta l'NBA, Danilo Gallinari (Denver Nuggets, NBA). Ecco cosa dice di lui il Gallo:
“Ho conosciuto Libu a New York - racconta Gallo al telefono - e ci siamo frequentati molto, sia dentro che fuori dal campo.Nella vita outdoor ho conosciuto una persona splendida che ama lapallacanestro e il lavoro duro più di qualsiasi altra cosa. Quando poi cisiamo allenati assieme nelle palestre dei Knicks mi sono stupito nel vedereun giocatore che tenesse botta coi miei compagni di squadra facendo notareanche agli allenatori le sue doti fisiche e tecniche.Mi stupisce vedere che il Libu militi nella DNB perché penso meriti di giocare in serie molto più alte."

 

Liburdi ha mosso i primi passi da cestista nella Stella Azzurra Roma, altra società storica che con i giovani ha sempre dimostrato di puntare molto, non a caso da quel vivaio è uscito un'altro pezzo da novanta tra gli Italiani in USA, Andrea Bargnani(Toronto Raptors, NBA).
“Ho avuto la fortuna di iniziare a giocare in un club serio, guidato dal grande coach, nonché mio mentore Germano D'Arcangeli, il quale ha saputo lanciare diverse promesse e giocatori che sono diventati grandi professionisti. A 29 anni sento di potermi giocare ancora diverse chance nel basket di serie A. Il mio sogno è quello di tornare a giocare da professionista (Ultima apparizione nel campionato di Legadue 2009/2010 a Latina è stata più che positiva con 9,7 punti di media in 23,2 minuti di utilizzo NDR), ma attualmente mi concentro sul campionato in corso, i playoff sono duri e il nostro obiettivo è quello di vincerli."

 

Antonio Tortolano