Caso a Cento: i tifosi insultano un loro giocatore (Delfino) e la società prende la multa

Caso a Cento: i tifosi insultano un loro giocatore (Delfino) e la società prende la multa

La decisione del giudice unico della FIP alla lettura del rapporto arbitrale è, regolamento alla mano, ineccepibile. La terna, alla fine dell'incontro perso da Cento nettamente venerdì scorso in casa con Cividale, ha sentito i tifosi della Benedetto XIV inveire contro un giocatore della loro squadra, nella fattispecie Carlos Delfino, in un battibecco che poi si è ricomposto. Insulti reiterati a un tesserato in campo (l'argentino, al momento fuori condizione, era a referto pur non essendo entrato durante la gara): la regola non distingue contro chi si inveisce - se della propria squadra o di quella avversaria - e la società si è vista recapitare la multa di 1.667 euro. 

Il Corriere di Bologna ha ricostruito la storia, sentendo poi il parere del general manager Renato Nicolai. Carlos Delfino è fermo da fine ottobre. Tornato da due settimane in Argentina per le celebrazioni in grande stile dei vent'anni della medaglia d'oro olimpica ad Atene 2004, ha accusato un problema al ginocchio e non ha più giocato. Lo difende Nicolai: "La società era ovviamente al corrente di tutto: il viaggio in Argentina era un impegno preso da tempo. Contro Cividale sapevamo che non avrebbe giocato, ma si è deciso di metterlo a referto lo stesso, per farlo stare vicino alla squadra. E alla fine, questa discussione a fine partita si è acquietata rapidamente." La situazione in classifica, con il penultimo posto in una serie A2 molto competitiva, chiede unità di intenti e non litigi esplosivi.