Virtus, lo sfogo di Banchi: «Non può esistere giocare a a 48 ore di distanza da una partita all'altra»

09.11.2024 08:44 di  Iacopo De Santis   vedi letture
Virtus, lo sfogo di Banchi: «Non può esistere giocare a a 48 ore di distanza da una partita all'altra»
© foto di Ciamillo

Un vero e proprio tour de force per la Virtus Bologna che a distanza di 48 ore dalla gara di campionato contro Tortona, torna al successo anche in EuroLeague battendo a Casalecchio di Reno il Maccabi Tel Aviv. Un calendario che non permette soste ai bianconeri, che tra 48 ore, domenica, torneranno in campo in campionato per affrontare Varese. Un ritmo che preoccupa coach Luca Banchi, che in sala stampa rispondendo a una domanda circa il prossimo duro ciclo di partite in Europa che attende la Virtus (Real, Pana, Fener a fila), dice: «Pur non riuscendo a intravedere dei turni facili, c'è da sottolineare come queste partite arrivino in un ciclo ristretto. La problematica principale è rigenerare la squadra dal punto di vista fisico e mentale. Le avversarie che affrontiamo, come Tortona 48 ore fa e sarà Varese tra 48 ore, assorbono energia e tempo. Questo ciclo di gare, sono partite che arrivano a una distanza l'una dall'altra che non giustificano lo sforzo che viene richiesto a questi giocatori. Questo è quello che mi preoccupa».

E prosegue: «Il valore degli avversari è intrinseco, questa è l'EuroLega forse con i maggiori investimenti economici degli ultimi 20 anni. Ci sono squadre fortissime. Ma non può esistere giocare a ottobre e novembre a 48 ore di distanza da una partita all'altra. Il calendario rende tutto tremendamente difficile. Devo essere onesto: non guardo oltre la prossima partita. Siamo concentrati sulle difficoltà, i pericolo e gli insidi della partita con Varese. Cercheremo di avere una performance adeguata, questo è l'unico modo che abbiamo di prepararci alla gara di Madrid. Ogni momento di gara lo dobbiamo usare come fosse un allenamento, come per i finali di partita. L'altra sera è stata superficiale, stasera siamo stati più concreti. Tutti segnali che la squadra sta cercando di acquisire per raggiungere un livello che le possa permettere di competere. Ma no, non guardo a cicli di gare, cerco di concentrarmi al prossimo impegno e come il gruppo possa produrre energie e qualità per ottenere un'altra vittoria».