Eurobasket Women's 2023: una pessima Italia si arrende alla Rep. Ceca

L'esordio agli Europei è da incubo per le nostre che si lasciano superare nel finale dopo una gara di sciocchezze e disattenzioni incredibili
15.06.2023 16:34 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
Eurobasket Women's 2023: una pessima Italia si arrende alla Rep. Ceca

Calma e gesso. Era un’espressione tipica di qualche mia parente ontana quando la situazione era davvero difficile da sbrogliare e con questa frase, invitava tutti a non farsi prendere né dal panico né dallo sconforto ma ad azionare tutti i meccanismi mentali del raziocinio. “Cara zia Adriana – mi pare che fosse lei mi viene in mente – ma qui è davvero troppo!”. La sconfitta dell’Italia femminile nell’esordio ad Eurobasket Women’s con la Repubblica Ceca, 58 a 61, lascia interdetti.

Abbiamo tutti, me compreso, speso fiumi di parole nel dire che le nostre avversarie erano toste sì ma non così tanto. Che la nostra qualità media complessiva era migliore. Che essendo la partita d’esordio andava affrontata con una attenzione diversa dal solito. Tutte fesserie. La Repubblica Ceca è certamente più scarsa di noi ed oltretutto – a differenza di quanto scritto in sede di presentazione dal sottoscritto mal informato evidentemente – si è presentata senza le sue due più forti, Reinsigerova e Vorackova. Insomma doveva essere una vittoria alla nostra comoda portata. Qui la cronaca della gara

E’ vero abbiamo condotto per tutta la gara, anche di 14 nel terzo quarto con Matilde Villa in campo ad accendere l’attacco di Spreafico, Keys, Andrè e Zandalasini – Verona e Santucci rivedibili a settembre almeno in questa partita – ma poi siamo caduti in errori difensivi di concentrazione davvero insopportabili. E nessuno si azzardi a dire che le ceche hanno menato oltre il limite del reglamento: è vero però siamo agli Europei, la pallacanestro che si gioca nel Continente è questa. Molte delle nostre hanno esperienza di Coppe o di campionati stranieri. Zandalasini, Bestagno, Keys, Andrè, Fassina, Spreafico, Verona…Che vogliamo fare dichiarare Lesa Mestà ad ogni contatto?

Quella che ha giocato meglio perché ha carattere e faccia giuste per esplodere anche a questi livelli è stata Matilde Villa che ha un solo anno di esperienza europea, che ha 18 anni e mezzo e che ha dato verve alla squadra italiana. Sapere cosa fare nei momenti decisivi della partita è quel che è mancato alle nostre ragazze: la palla che ad 8 secondi dal termine ha dato il canestro del + tre alla Cechia, per esempio, combattuta da Andrè ai limiti della nostra area, doveva essere nostra e non finire nelle mani di Hamzova che la appoggia comodamente al tabellone dopo un solitario terzo tempo. Non è responsabilità di Olbis Andrè ovviamente perché queste sconfitte hanno una percentuale di responsabilità divisa equamente dall’allenatore al fisioterapista per dire. Perché poi abbiamo avuto anche palla per il pareggio e la rimessa è stata eseguita quasi bene nel senso che la palla è andata nelle mani di Zandalisini che ha organizzato un tiro da tre molto complesso che non ha fruttato nulla.

Ecco la gestione per esempio. Nel momento migliore, quello del + 14, nel quale le squadre vere, quelle forti di testa in campo e dalla panchina provano a dare la mazzata decisiva della partita, sono state richiamate in panchina quelle che stavano trainando la squadra. E da lì è iniziato il recupero avversario. Ok coach Lardo avrà avuto le sue ragioni, ma quali sono? E tutte insieme andavano cambiate?

Ecco tante situazioni come questa hanno fatto la differenza. Piccole magari ma insopportabili a questo livello se vogliamo pensare di passare il turno ed anche solo parlare di preolimpico. Allora calma e gesso. Una sconfitta non compromette nulla e probabilmente ci giocheremo col Belgio la qualificazione domenica. Ma se prima con Meesseman e compagne ci saremmo giocate il primo o secondo posto nel girone, adesso siamo proprio ad un passo dal tonfo. Perché bisogna battere Israele, domani venerdì 16 giugno e sperare nelle coincidenze astrali. Un po' triste per una squadra che avrebbe i mezzi per far bene. Ma forse manca quella sana cattiveria sportiva che alla Repubblica Ceca ha permesso di sapere cosa fare e con chi.