Con Gold e Silver la Lega Nazionale Pallacanestro torna al dilettantismo

L'abbandono del professionismo consentirà alle società ex LegaDue di risparmiare, ma l'avvento dei due extracomunitari e del passaportato fra le società ex DnA farà lievitare i loro costi di gestione. Incentivato l'utilizzo di giocatori Under 22.
Graziella Bragaglio
Graziella Bragaglio

(STEFANO MIELE) - MENTRE la Divisione Nazionale regala gli ultimi palpitanti scampoli di stagione ci si interroga sulle novità che, a partire dal prossimo campionato, rivoluzioneranno i vari tornei nazionali di basket. La più significativa è senz’altro l’abbandono del professionismo nella ormai ex LegaDue e il ritorno al dilettantismo. Una bella vittoria per quei presidenti, come ad esempio Franco Curioni, patron dell’Assigeco, che da tempo chiedevano il ritorno al dilettantismo. La nuova Lega Nazionale Pallacanestro raggrupperà le squadre oggi in LegaDue e quelle ora partecipanti alla Divisione Nazionale A più, ovviamente, le società di Divisione Nazionale B e C. Da ottobre via alla Lega Gold (con gran parte delle vecchie società di LegaDue) e alla Silver (con gran parte delle vecchie società di DNA). Il difficile compito di traghettare le società in questo nuovo status toccherà, nel ruolo di presidente del nuovo organo almeno fino ad ottobre quando si svolgerà la prima assemblea delle società, a Graziella Bragaglio, presidente della Centrale del Latte Brescia.

Dottoressa Bragaglio, perché questa rivoluzione?

“La nuova Lega nasce in base alla riforma portata avanti nel 2012 dal Consiglio Federale. Con questo atto si vogliono raggiungere due obiettivi: abolire il professionismo della LegaDue, con evidenti benefici economici per le società, e cercare di far giocare il più possibile i giovani del nostro vivaio incentivando e premiando l’utilizzo di giocatori Under 22. Le prime cinque squadre di Lega Gold e altrettante della Silver che utilizzeranno per un maggiore minutaggio gli Under 22 si porteranno a casa premi dai 90 mila euro in giù. Le società di LegaDue avevano più volte chiesto una riduzione dei costi di gestione e l’abbandono del professionismo consentirà loro di inquadrare e gestire diversamente il rapporto con i giocatori. La necessità di ridurre i costi dovrà, però, andare di pari passo con quella di assicurare un livello qualitativo alto dei campionati che non faccia venire meno l’interesse dei media e degli sponsor”.

In base alle nuove regole le società potranno tesserare solo 2 extracomunitari (invece di 4, n.d.r.) e un passaportato e nel roster dei 7 italiani dovranno trovare spazio almeno 3 giocatori Under 22. Se per le società di LegaDue sembra evidente l’abbassamento dei costi, per quelle di Divisione Nazionale A si prospetta un rincaro.

“Effettivamente sì. Le società che prenderanno parte alla Lega Silver dovranno far fronte a un aumento dei costi dovuto a un eventuale ricorso ai due extracomunitari”.

Parlando dal punto di vista fiscale l’abbandono del professionismo significherà anche meno controllo contabile sulle società?

“Beh, almeno di partenza non ci saranno certo controlli tipo Covisoc, a meno che le società non decidano di darsi una regolamentazione interna oppure si decida diversamente d’accordo con la Comtec di adottare criteri utilizzabili anche per i dilettanti. Comunque già in sede di Consiglio Federale era stata avanzata una richiesta di controlli in tal senso. I consulenti della nuova Lega sono al lavoro per studiare la formula migliore e interfacciarsi con gli organi federali”.

Che tipo di budget dovranno avere a disposizione le società?

“Difficile quantificarlo ora. Posso solo dire che le fidejussioni richieste saranno più basse”.

Per quanto riguarda gli impianti invece?

“Per i primi due anni chi parteciperà alla Lega Gold dovrà avere un impianto con almeno 2 mila posti a sedere, mentre chi prenderà parte alla Lega Silver dovrà garantirne almeno mille”.


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