Carlton Myers e gli 87 punti: «Davis, l'americano, fece un tiro. E tutti: "Cosa tiri?" Ma furono tutti eccezionali»

Era il 26 gennaio 1995 quando Carlton Myers, allora a Rimini, scrisse una pagina nella storia del basket italiano con gli 87 punti segnati in una partita contro Udine in A2. Il suo tabellino recitava: 14/22 da due, 9/19 da tre e 32/35 ai liberi, con 36 punti nel primo tempo, 51 nella ripresa. A Basketball & Conversations con Gianluca Basile, ricorda quella partita. «Tanto per cambiare ero arrabbiato. Avevo fatto la semifinale con Pesaro, ero tornato a Rimini in A2. Mi sono arrabbiato con il custode, non c'era il pallone con cui c'eravamo allenati tutti la settimana. Mai guardato a queste cose, ma era un periodo in cui ero capriccioso, dovevo infastidire qualcuno. Gli dissi di trovare subito il pallone, e non si trovò», racconta Myers. «Fine primo tempo, 36 punti. Avevo avuto percentuali molto alte. Arriva all'intervallo Paolo, il custode, mi dice che ha trovato il pallone (ride ndr). Dopo 36 punti nel primo tempo lo vado a cambiare? Lascia stare. Dopo nessuno pensava al record, abbiamo iniziato a pensarci a 10' dalla fine. Fu Mauro Di Vincenzo, chiamò timeout e disse "proviamo a fare il record". Davis, l'americano, fece un tiro. E tutti: "Cosa tiri?". E lui: "Ma scusa ha già 60 punti, perché non posso tirare?". Ma dopo tutti furono eccezionali. Si sono sacrificati per me, cosa che non ho mai fatto per gli altri se non negli ultimi anni. Loro fecero l'impresa».