Olimpia, Zach LeDay: «A Milano la sfida è portare più gente possibile al Forum»

24.10.2024 12:13 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Olimpia, Zach LeDay: «A Milano la sfida è portare più gente possibile al Forum»
© foto di Ciamillo

Intervistato su “La Repubblica – Milano”, Zach LeDay ha suonato la carica per l’EA7 Emporio Armani Milano: «Parlo per me: sono tornato a Milano perché voglio vincere l'Eurolega. L'obbiettivo della mia carriera di giocatore è competere, sempre. È per questo che mi alzo ogni mattina, lavoro duro ogni giorno, indosso la maglietta in ogni partita. Gioco perché voglio ottenere la grandezza. Altri possono pensarla diversamente su cosa potrà fare l'Armani quest'anno in Europa, ma io ho l'ambizione di aiutare la squadra a conquistare le Final Four. È stato bello tornare, avevo buoni ricordi della mia prima esperienza all'Olimpia. Certo la situazione è differente rispetto a quattro anni fa, la squadra è più giovane e meno esperta in Eurolega di allora quando siamo arrivati vicini a vincerla. Stiamo lavorando per raggiungere il livello toccato la prima volta che sono stato qui».

In Eurolega, l’Olimpia viene dal brutto k.o. contro Kaunas
«La sconfìtta con lo Zalgiris è una lezione che dobbiamo imparare, siamo una squadra giovane, il livello in Eurolega è tale che una partita non è mai finita. Ho provato la stessa esperienza anche al contrario, è figlia dell'orgoglio di vestire una maglia. Più facile in casa a Belgrado? La sentono molto l'appartenenza, essere i bianconeri: è una cultura differente. A Milano la sfida è portare più gente possibile al Forum, poi sta a noi trasmettere energia al pubblico: se lo facciamo, i tifosi rispondono ci aiutano a superare le difficoltà».

Adesso LeDay ha un ruolo a tutto tondo nell’Olimpia
«Abbiamo una stagione molto lunga davanti e tante cose ancora da imparare come gruppo di persone. Cerco di aiutare la squadra con la mia voglia di competere al massimo ogni giorno e con la leadership: parlo con tutti, controllo che i miei compagni stiano bene. Siamo nel mezzo di un processo, dove dobbiamo stare con gli occhi sempre ben aperti, come ho sempre fatto in tutta la mia carriera in campo e fuori, quando ho cercato di apprendere il più possibile dalle diverse culture che ho incontrato. Mi sento come un bambino piccolo, che ogni giorno guarda il mondo pronto ad assorbire e imparare tutto quello che conosce, ma usando le esperienze passate per affrontare al meglio il presente».