Diego Flaccadori a tutto campo: "All'Olimpia Milano si va sempre a 1000 all'ora"

Diego Flaccadori a tutto campo: "All'Olimpia Milano si va sempre a 1000 all'ora"
© foto di SAVINO PAOLELLA

Diego Flaccadori. playmaker di Seriate al secondo anno del contratto con l'Olimpia di Ettore Messina, ha commentato quella che è stata fino ad oggi la sua stagione all’EA7 Emporio Armani, e di come la squadra sia già mentalizzata all'obiettivo di portare a casa il secondo trofeo in ballo nel 2024-25, la Coppa Italia di Torino, in una intervista concessa a “La Repubblica – edizione Milano”.

Essere sempre positivo. “Ogni stagione è a sé, e se è vero che l'anno scorso, specialmente nei playoff, mi ero ritagliato un ruolo importante, non è che non me lo senta addosso anche oggi. Quando ho avuto le opportunità, soprattutto in campionato, ho giocato con una sicurezza diversa rispetto al mio primo anno all'Olimpia, perché conosco meglio Messina quindi capisco meglio quello che vuole e si aspetta da me. La mia consapevolezza in campo è cresciuta al di là del minutaggio e che sia arrivato Nico Mannion che ci ha dato grande spirito e più equilibrio. Quindi, sinceramente, sono contento perché mi rendo conto che, in Italia, potrò ritagliarmi un ruolo più definito, facendomi trovare pronto in Eurolega. L'esperienza fatta all'Olimpia la scorsa stagione, mi aiuta ad essere positivo e a tenere la barra dritta”.

Cosa chiede coach Messina a Flaccadori. “Semplificando, tutta la squadra in difesa guarda cosa fa il playmaker perché è il primo ad affrontare l'avversario. Se il suo atteggiamento è aggressivo, se sei efficace, gli altri ti seguono. Io, e anche Tonut, dobbiamo cambiare il ritmo degli esterni, soprattutto nelle marcature. E poi devo essere pulito, nel senso che abbiamo tanti giocatori che sanno far canestro. Anch'io segnavo tanto prima di arrivare qua, ma quando trovi dei compagni come all'Armani, devi imparare a mettere la palla nel posto giusto e nel momento giusto e cercare di farlo senza perdere la tua aggressività. All'Olimpia bisogna alzare l'asticella, limitare l'errore al minimo assoluto. Poi, se una tua iniziativa va male, sai che sarai ripreso, ma è anche giusto”.

Adesso l’EA7 Emporio Armani punta alla Coppa Italia. “Siamo l'Olimpia e dobbiamo andare a Torino per vincere la Final 8, come abbiamo fatto in Supercoppa, non pensando che, andasse male, resta lo scudetto. Penso che tutte le squadre, in Eurolega, siano stanche e debbano superare gli infortuni, come noi. La differenza la fa l'energia mentale, che in Europa non deve mai scendere troppo dal top. A volte facciamo fatica a resettare, anche dopo una grande vittoria quando il rischio è pensare che vada bene così”.

Una analisi sulla differenza tra l’Olimpia dello scorso anno e quella attuale. “Con Napier, Hines, Melli, Voigtmann era una Armani più esperta, avevano vinto tanto e aver fatto parte di quel gruppo mi è stato di grande aiuto per capire come affrontare il lavoro quotidiano. Quest'anno il clima è ottimo perché c'è tanta gioventù: viviamo il basket con più energia, andiamo sempre a 1000 all'ora, anche negli allenamenti, perché tutti hanno voglia di correre, dare botte, migliorarsi. Siamo più leggeri”.