Trapani, a Valerio Antonini la cittadinanza onoraria: «Sono trapanese e me ne vanto»
Il patron della Sport Invest che gestisce la Trapani Shark Valerio Antonini ha ricevuto questa sera la cittadinanza onoraria dalla città di Trapani. "Sono trapanese e me ne vanto. Grazie Trapani. Grazie a tutti i consiglieri che all’unanimità hanno promosso e votato questa ordinanza che tanto onore e oneri mi da", le parole dell'imprenditore romano su X, più sotto le sue parole pronunciate durante la cerimonia. "L’arrivo di Antonini quasi coincide con il mio insediamento. Prima però di parlare di Valerio, voglio ringraziare Ambra Ilari. Ho conosciuto l’uomo Valerio Antonini, chiacchieriamo del più e del meno, commentiamo i tuoi post su X ed ho conosciuto l’uomo semplice che non si vede dai social. Un uomo buono. È uno dei sui principali pregi. Molti sanno che di fatto sono nato e cresciuto dentro il Palazzetto e la promozione di A è stata una delle più grandi gioie della mia vita. Una stagione trionfale, una sera storica dove i tifosi non hanno visto la Coppa alzata al Paladozza. Antonini ha mantenuto le promesse fatte, soprattutto quelli riguardo l’impiantistica sportiva. Una amicizia che non deve mai superare il rispetto delle istituzioni e dei ruoli e così sarà sempre", scrive invece l'assessore dello Sport Emanuele Barbara. Alla cerimonia erano presenti 21 consiglieri comunali, la Giunta di Trapani, il presidente del Consiglio comunale Alberto Mazzeo e il sindaco di Trapani, riferisce TeleSud.
Così il sindaco Giacomo Tranchida: «Mi permisi, quando incontrai Antonini di parlare delle difficoltà nel mondo del basket quando lui mi parlava di calcio. Ringrazio quindi Antonella e Ambra in primis. I risultati sono arrivati, gli investimenti sono stati fatti. Cè un aspetto che ci ha portato a conferire a Valerio Antonini la cittadinanza onoraria: aver svegliato una cittadinanza sopita che sappia riconoscersi unita sotto ai colori granata. Il colore granata che è quello del gonfalone di Trapani: il colore del sangue che i trapanesi hanno perso durante le guerre. Adesso anche Antonini è trapanese».
COSÌ VALERIO ANTONINI - «Vi ringrazio perché avete pensato a questa cittadinanza così prestigiosa per un uomo arrivato 18 mesi fa. Non è solo un simbolo ma anche qualcosa di molto concreto. Non posso non iniziare, ringraziando la mia famiglia e il mio staff. Senza di loro non avrai mai raggiunto questi risultati. Adesso sono figlio di una terra bellissima che ho imparato ad amare con un tratto amaro e ombroso che c’è stato fino a due anni fa, può e deve essere eliminato. Qui c’è un esercito di cittadini come me che lavorano in questa direzione. La cittadinanza onoraria è un onere ed un onore. La responsabilità è altissima: gli investimenti nel mondo dello sport sono legati ai risultati e a fenomeno di massa. Trapani per me è il centro del mondo e spingo ogni giorno per far venire altri imprenditori in questa terra: da solo posso fare ben poco.
Oggi siamo sulla bocca di tutti: quotidianamente riceviamo telefonate da tutto il mondo. La Regione Sicilia ha approvato di apporre il logo sulla maglia della Trapani Shark. Vedere i palazzetti di pallacanestro pieni di trapanesi che urlano “Sono trapanese e me ne vanto” è un fenomeno pazzesco. Noi adesso siamo un esempio di tipo genuino. Fino a poco tempo fare, questo territorio era associato solo contro chi dobbiamo combattere, adesso siamo associati anche allo sport. Oggi mi piace urlare “Si può fare”: tutte le credenze che in Sicilia non si può investire o che a Trapani non si può fare nulla sono solo fesserie. Non avremo timore né a difendere il territorio né a difendere le mie aziende. Sono tanti gli imprenditori trapanesi che mi chiamano convinti che finalmente la porta per gli investimenti si sia aperta. Prima del mio arrivo, la città era priva di strutture sportive degne di questo nome. Ho letto molto della Trapani del passato: ponte di comunicazione. Molti imprenditori che fanno un lavoro egregio si affacciano verso il Mediterraneo. Quando sono arrivato nel maggio del 2023 sono stato visto come un extraterrestre: poi alle parole sono seguiti i fatti, i risultati.
Abbiamo generato una forza lavoro incredibile: più di 150 persone che sono orgogliose di lavorare con noi e che hanno abbandonato l’idea di lasciare Trapani. È impossibile avere un consenso del 100 per 100: ancora oggi davanti a progetti incredibili come la costruzione della Cittadella della Sport, ricevo lettere anonime, critiche infondate e illazioni sempre da un gruppo ben individuato. Loro non remano contro Antonini, remano contro la loro città. Non ho potuto conoscere Gregory Bongiorno ma mi rivedo molto nella sua strategia. Alla politica dentro le istituzioni chiedo di stare al nostro passo. Per raggiungere gli obiettivi bisogna sedersi tutti insieme. So che la gran parte dei trapanesi mi vogliono bene e riconoscono gli sforzi che ho fatto. Io intravedo una opportunità unica per me, le mie aziende e il mio territorio. Ora lo posso dire a gran voce e con orgoglio: Sono trapanese e me ne vanto».